Kostner da urlo: trascina in finale il team azzurro

La pattinatrice azzurra festeggia il compleanno con una prova superlativa

Kostner da urlo: trascina in finale il team azzurro

I primi passi sul ghiaccio di Adler non sono per lei, ma per l'Italia. Carolina Kostner ieri ha festeggiato il compleanno numero 27 e ha debuttato sulle lame per la sua terza Olimpiade. Per una volta, la prima, il mondo non era tutto sulle sue spalle. Sì, perché una delle novità di questa Olimpiade è la prova a squadre, in uno sport dove al massimo si procede in coppia. Tu, lo stile e la giuria.

Dai Giochi di Sochi la storia invece cambia e la prova a squadre cambia il bioritmo dei pattinatori. Prima si gareggia per il Paese, poi per il proprio orticello. L'agenda degli impegni aveva fatto storcere il naso a qualcuno che temeva di «bruciarsi» sull'olimpico ghiaccio bollente. Così non è stato e ieri tutti gli azzurri, medaglie europee comprese, hanno preso parte a questa staffetta che vale pur sempre una medaglia e che sarà assegnata oggi. Anna Cappellini e Luca Lanotte, freschi di oro europeo a Budapest hanno proposto atmosfere da Broadway eseguendo un esercizio che ha sfiorato i 70 punti, matematicamente necessari per la medaglia. Stratosferici sono stati, come da copione, Tessa Virtue e Scott Moir, ma con il programma corto tutto è cambiato: Mao Asada è scivolat a su Chopin e le insidie di un triplo axsel.

Non ha sbagliato nulla la baby prodigio russa Yulia Liptniskaia, ma dietro a lei c'è l'Italia con una stratosferica Kostner che, vestita da angelo, sulle note dell'Ave Maria di Schubert, ha centrato il suo career best, 70.84.

Abbattuta la barriera dei 70, “Caro” ha portato l'Italia in finale per un solo punto - siamo quinti e ancora in gioco - ma soprattutto ha preso confidenza col ghiaccio del Mar Nero e ieri si è goduta la torta che il cuoco del villaggio le ha promesso. Oggi il testimone per la medaglia a squadre passa agli uomini e di nuovo alla danza. Ma, intanto, il ghiaccio è rotto e la torta è tagliata.

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