Le lacrime di Antonella: "Non siamo robot...". Massimo e quella caviglia: "Ho perso stabilità"

Delusione per il mancato bis: "Come dice la Errigo, non è una gara persa a identificare noi atlete". Stano salta la gara mista?

Le lacrime di Antonella: "Non siamo robot...". Massimo e quella caviglia: "Ho perso stabilità"
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Palmisano in lacrime, Stano quarto: come sono lontani i tempi d'oro. La giornata che ha aperto il programma dell'atletica è una doccia fredda per i nostri sogni di gloria olimpici. Due dei campioni di Tokyo 2020, infatti, non sono riusciti a difendere il titolo.

La marcia storicamente forziere di medaglia è rimasta a secco nonostante ci fossero al via i califfi azzurri. A partire dal baffuto Massimo Stano, che sperava di celebrare un trionfo coi baffi. E invece, nella 20 km iniziata con mezz'ora di ritardo per il maltempo si è fermato a un solo secondo dal bronzo. Il campione olimpico uscente, al rientro dall'infortunio al piede che lo ha tenuto ai box durante l'Europeo di Roma, ha lottato e stretto i denti. «Ho dato il massimo, ma la caviglia mi ha fatto di nuovo uno scherzetto», racconta Stano, che altrimenti non avrebbe perso contatto con il terzetto e sarebbe finito quasi certamente sul podio. «Mi sono trovato davanti perché stavo bene, per capire come reagivano gli altri, anche se la strategia era di mettermi a francobollo, risparmiando qualcosa. Ci ho provato fino all'ultimo, ho utilizzato tutte le energie di riserva che avevo. La caviglia si è girata ancora una volta, perdendo stabilità: non è soltanto la bottiglietta di Antalya (dove si infortunò in primavera, ndc), probabilmente c'è qualcosa da sistemare anche dal punto di vista della muscolatura e voglio capire il motivo». Non è chiaro se Stano il 7 agosto sarà al via della staffetta mista, la nuova specialità olimpica che ha preso il posto della 50. A vincere la gara maschile è stato l'ecuadoriano Pintado davanti al brasiliano Bonfim e allo spagnolo Alvaro Martin.

Non arriva il titolo bis neanche al femminile. Antonella Palmisano, che alla vigilia si sentiva in grande forma, si è ritirata poco dopo il 13° chilometro. La tarantina non sa spiegarsi il motivo della controprestazione di questa giornata no «che può capitare, perché siamo atleti e fa parte dello sport. Ma in un anno dove è andato tutto facile non immaginavo questo scenario come finale», mastica amaro la campionessa europea. «È vero che non è del tutto finito perché abbiamo ancora la staffetta mista, però era questa la gara in cui contavo e puntavo. Non so il perché, ma quello che continuo a ripetermi è che non siamo robot. Forse semplicemente oggi non era la mia giornata. Sto cercando di trarre conforto da quello che ha detto la Errigo dopo l'individuale. E cioè che non è questa gara ad identificare noi atlete. Anche oggi sono caduta come altre mille volte.

Adesso devo trovare la forza e il coraggio di rialzarmi». L'oro olimpico della 20 km di marcia femminile andato alla cinese Yang Jiayu, andata in fuga e arrivata al traguardo da sola, mentre argento e bronzo sono andati alla spagnola Maria Perez e all'australiana Montag.

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