
Torino Vuole inevitabilmente e logicamente vincere, Thiago Motta. «Il calcio però rimane un gioco, i miei giocatori non devono accusare la pressione come invece a volte accade. Sentono grande responsabilità ma, se giochiamo con il peso addosso, diamo vantaggio al nostro avversario soprattutto quando siamo in casa: devono essere liberi». Avanti, allora. Verso l'odierno Juventus-Atalanta. Partita che può valere l'aggancio bianconero al terzo posto e partita che metterà di fronte Thiago Motta a Gasperini: l'allievo contro il maestro, ma anche il giocatore che ai tempi del Genoa venne rilanciato proprio dall'attuale tecnico dei bergamaschi. «Non devo aggiungere altro su di lui il commento di Motta -. È un grandissimo in tutto e mi ha aiutato in un momento non facile: poi però ognuno percorre la propria strada e ha il proprio modo di proporre calcio».
Filosofie per certi versi simili, ma certo non identiche, le loro: la Signora cerca il fraseggio e un calcio costruito, la Dea ama verticalizzare e gli uno contro uno. All'andata il match terminò comunque in parità e non fu uno spettacolo memorabile, tutt'altro. Oggi, chissà. Di sicuro, sarà una gara piena di paradossi: perché la criticatissima Juve, vincendo, affiancherebbe gli ospiti e prenderebbe slancio anche per il bersaglio grosso che fa rima con scudetto. Se però a prevalere fossero gli ospiti, Gasperini avanzerebbe non ufficialmente, ovvio la propria candidatura come possibile sostituto di Motta nel caso in cui la Juve fallisse l'accesso all'Europa che conta. Non è del resto un segreto che all'attuale allenatore dell'Atalanta, con un passato nelle giovanili bianconere sia come giocatore che come tecnico, farebbe un piacere immenso tornare nella sua città a guidare la squadra per la quale ha sempre fatto il tifo.
Scenari che verranno di qui a qualche mese. Di sicuro, intanto, quella odierna non sarà una sfida scontata come lo è invece stata per anni: basti pensare che dall'arrivo di Gasperini a Bergamo la sfida tra le due squadre è quella che ha visto più pareggi in serie A, ben 11 in 17 partite, con poi quattro vittorie dei bianconeri e due dei nerazzurri.
Come dire che l'equilibrio l'ha fatta da padrone, indipendentemente dalla sede di gioco: l'ultima vittoria juventina allo Stadium risale infatti al 14 marzo 2018 (2-0 con gol di Higuaín e Matuidi), cui sono seguiti cinque pareggi e un successo ospite targato Zapata, il 27 novembre 2021. «Al terzo posto non pensiamo la chiosa di Motta -. Il nostro atteggiamento non cambia: una partita per volta, senza disperdere energie in altri ragionamenti».
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