Ci voleva l'Atalanta. Ci voleva questa fantastica Dea per fermare il fenomeno Leverkusen, reduce dal primato mondiale di imbattibilità e sgretolarlo già dopo un primo tempo supersonico. Ci voleva questa Atalanta per regalare a Bergamo il primo trofeo europeo e per portare in Italia la decima coppa Uefa o Europa league che dir si voglia, dopo le tre di Inter e Juve, le due del Parma e quella del Napoli. Una coppa che però da 25 anni era diventata un eterno tabù. E ci voleva la magia di Gian Piero Gasperini per iscrivere il nome dell'Atalanta in un albo d'oro europeo, decima squadra italiana a mettersi una coppa in bacheca.
È un'Atalanta che costruisce il suo capolavoro in pochi minuti. Perché il Bayer di Xabi Alonso sparisce subito. La Dea invece va a mille, forse anche di più. L'aggressività del gioco gasperiniano trova la sua sublimazione di fronte ai campioni di Germania che fanno quasi la figura degli sprovveduti e mettono il primo vero tiro dalle parti di Musso solo allo scadere dei primi 45'. Intanto l'Atalanta si gode la notte magica di Ademola Lookman, l'uomo che guarda e soprattutto che vede bene la porta, il nigeriano di Londra che s'inventa la tripletta che fa storia.
Bastano 7 minuti per far capire a Xabi che sarà una serata da dimenticare. Perché Kolasinac strappa palla ai tedeschi, la offre a Zappacosta che mette in mezzo un cross velenoso su cui la difesa del Leverkusen va in crisi, simboleggiata dal Palacios dormiente che si siede per terra, mentre Lookman gli sbuca alle spalle e insacca il primo gol. Il Bayer va al tappeto e fatica a rialzarsi, intontito, imbambolato, incapace di tessere qualsiasi trama. I bergamaschi invece continuano ad azzannare la preda, Kolasinac ed Hien sono monumentali, Koopmeiners assatanato, Ederson impeccabile, Scamacca punge e ispira, ma è Lookman l'uomo in più nel cilindro di mago Gasp. E infatti il nigeriano al 26' recupera l'ennesima palla persa, salta in dribbling Xhaka e infila Kovar a fil di palo. Ma non è finita perché fanta-Lookman completa la sua serata trionfale al 75', bevendosi Tapsoba e infilando il 3-0 con un diagonale spietato.
È il gol che sigilla la serata, che banalizza persino la delusione di 8 giorni fa in coppa Italia ed esalta la gente di Bergamo arrivata a Dublino per raccogliere quello che Percassi e il suo tecnico hanno costruito in questi otto anni, prima sorprendendo l'Europa in Champions e poi andandosi a prendere questa coppa.
Che è la consacrazione di un tecnico che dai suoi uomini pretende tutto, ma ai quali sa dare tanto, costruendo o ricostruendo talenti, come ha fatto con lo sfasato De Ketelaere scaricato dal Milan. O consacrando giocatori come il semisconosciuto Ademola Lookman. Ade-mola mia... appunto. Come l'Atalanta.
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