Theo buttafuori del Milan

L'espulsione del francese per due gialli assurdi condanna i rossoneri illusi da Gimenez dopo appena 36 secondi. Conceiçao sbaglia scelte

Theo buttafuori del Milan
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Nella sera degli errori (di mira) ripetuti e degli orrori (il doppio giallo di Theo Hernandez), al Milan è toccata la sentenza più dura della sua stagione deludente: fuori dalla Champions dopo aver sfiorato la qualificazione nel G8. A Zagabria si registrò il primo inciampo, a Rotterdam è avvenuto il secondo con quella sconfitta di misura, ieri è andato in scena a San Siro (non pieno per la prima volta, 54 mila paganti) il suicidio perfetto dopo un incipit di grande calcio e di vero dominio. In gol, con Gimenez, di testa, dopo appena 41 secondi (azione nata da cross di Pulisic corretto poi da Thiaw), al Milan si è spalancata la più golosa delle occasioni. Sembrava a un passo dalla missione. Da quel momento è cominciato invece il suo calvario. Una, due, tre volte, con Joao Felix, lo stesso Gimenez, con Theo Hernandez, è giunto a un passo dal raddoppio senza riuscire però mai ad affondare il colpo e a mettere in cassaforte il risultato. Anche questo è un limite, segno di una mancata maturità rivista solo nel vecchio guerriero Walker e nelle generose giocate di Leao, qualche volta con lo specchio in mano, quasi per ammirare. Questa Champions è stato il festival degli errori: per metterli in fila ricordiamo l'espulsione di Musah con la Dinamo, la papera di Maignan in Olanda, ieri il doppio giallo di Theo Hernandez.

La svolta infatti è tutta concentrata a inizio della ripresa con protagonista Theo Hernandez, tra l'altro rivisto per la prima volta sospinto da buona gamba. Dopo uno scambio in area olandese, è caduto a terra senza ricevere uno sgambetto e il provvedimento dell'arbitro polacco è stato immediato: secondo giallo e Milan ridotto in dieci. A dire il vero il peccato mortale da Theo è stato il primo giallo, guadagnato nel primo tempo, per una spinta su un rivale del tutto gratuita, a centrocampo. Così è stata rovinata la stagione. Così il Milan si è consegnato al ritorno del Feyenoord che nel giro di 20 minuti ha raggiunto il pareggio grazie al primo tiro in porta, la testa di Carranza, appena spuntata tra Bartesaghi e Pavlovic.

Anche le scelte tecniche di Conceiçao si possono prestare a qualche censura. Rimasto in 10, sconsolato, ha fatto prima entrare Bartesaghi, ok, poi ha sostituito Gimenez (con Fofana) per tenere in campo Joao Felix, forse alla prova deludente. A questo punto la stagione del Milan, a dispetto dell'apprezzato mercato di riparazione firmato dal club, è già in clamoroso deficit. È vero che è arrivato un trofeo, la Supercoppa d'Italia, ma la perdita degli ottavi di Champions non è soltanto tecnica e di immagine al cospetto di rivali tutt'altro che irresistibili.

C'è stato anche il mancato incasso della ricca quota, 11 milioni di euro che peseranno alla fine sul bilancio rossonero. E adesso non restano che briciole. E cioè una rincorsa improbabile a un posto Uefa e la coppa Italia a disposizione. Troppo poco per cancellare la delusione della serata di ieri.

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