LEZIONE DI TENNIS

Sinner per il secondo anno di fila in finale alle Atp: Ruud asfaltato 6-1,6-2 in un'ora e 9 minuti. Fin qui non ha lasciato un set

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Sì, vabbè, ci sono pure state due palle break per Ruud nel primo set, ma che consolazione. Jannik Sinner è in finale delle Atp Finals, nel tennis non si può mai dire per carità, ma chi può fermarlo? Almeno sul campo, perché per il resto sta crescendo un dubbio fastidioso. Ma per il momento non c'è partita, e poi stasera alle 18 non c'è neppure Sasha Zverev ma Taylor Fritz, quello battuto nella finale degli Us Open, quello che dice che adesso è un'altra cosa. Ma davvero? Torino insomma è impazzita per il campione dai capelli color carota e dal cuore d'oro, che ha dominato senza tradire neppure emozione. Che c'è ma non si vede. Povero Ruud insomma, che tra l'altro sarebbe il numero 6 del mondo ma non è riuscito ad arginare la furia rossa scesa in campo come se non ci fosse un domani. Che invece ci sarà, oggi.

Tutto, nel primo set, si è risolto in sette game velocissimi, con le aggressioni di Sinner a spolverare le righe e con il norvegese a provare inutilmente passanti e palle corte, finendo per applaudire l'avversario. Ci sono appunto quelle due palle break sullo 0-3, ma è giusto un attimo. «Grazie maestro, quanto devo?», disse quella volta di Wimbledon Berrettini a Federer, e a Torino siamo più o meno in quella situazione. Poi nel secondo set Ruud prova a non arrendersi all'evidenza, salva tre palle break sul 2 pari, ma poi finisce 6-1, 6-2 con un ace e in 69 minuti. E se è vero che tutto può sempre succedere, stasera sembra tutto apparecchiato per la serata che il nostro tennis attende da troppo tempo, ovvero quella di un italiano che trionfa in Italia (l'ultimo in un «1000» o più è stato Panatta a Roma '76). In questo caso è l'italiano più forte del mondo: «È un'emozione grandissima sentire questo entusiasmo - dice Jannik al pubblico in delirio -. A prescindere da quello che succederà in finale, è stata una settimana emotivamente incredibile. Io non posso controllare il risultato ma quello che faccio sì: sembra sia stato facile, però sono dovuto restare lì mentalmente. Tutto può cambiare in un attimo».

Non ci sono dubbi ormai, tranne quelli per la nota questione Clostebol: l'ottimismo sul lieto fine al TAS si sta un po' affievolendo, almeno sentendo le dichiarazioni di chi sta intorno al campione. C'è chi parla di «paura per il giudizio di terzi» come il presidente della Federtennis Binaghi e chi comincia a mettere un warning, come coach Cahill: «Prepariamoci all'eventualità di una squalifica», non per doping, sia chiaro, ma per negligenza.

Però invece di pensare al futuro, meglio ora concentrarsi sulla finale di stasera, al termine della quale il numero uno dell'Atp Gaudenzi annuncerà il rinnovo delle Finals in Italia per 5 anni. Il che sarebbe, speriamo, una doppia vittoria. Tv: finale ore 18 Rai2 e Sky

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