L'Inter "mangia" capitani pronta a fare un boccone della povera Sampdoria

Dopo Handanovic, Skriniar e Lautaro, la fascia a Brozovic. Forse era il caso di lasciarla all'argentino

L'Inter "mangia" capitani pronta a fare un boccone della povera Sampdoria

E alla quarta sera consecutiva, perché se non spalmano non va bene, arriva anche l'Inter, a chiudere la giornata numero 22, in casa della disastrata Sampdoria, tutta debiti e incognite sul futuro, e del tripletista Stankovic, indimenticato ex. Un'intera settimana senza partite, un inedito nel 2023, quasi un premio per il derby vinto e un modo per recuperare energie e giocatori. Stasera, Inzaghi può prendersi addirittura il lusso di scegliere e così tornano dal primo minuto Lukaku e Brozovic e tirano il fiato Dzeko e soprattutto Mkhitaryan, sempre titolare nelle ultime 15 partite, e che titolare.

Guai a fermarsi, anche se gli unici inciampi del 2023 sono stati sì con realtà piccole come Monza (pareggio esterno) ed Empoli (sconfitta interna) ma sempre di realtà si trattava, e poi nemmeno tanto piccole a dire il vero e a guardare la classifica, e non di ipotesi come la Samp contemporanea, schiacciata da necessità che nascono molto lontano dal campo.

Nell'Inter prosegue la staffetta della fascia, là dove per 3 anni c'è stato un capitano che non saltava nemmeno le amichevoli, Handanovic, in 2 settimane il simbolo del leader è passato dal braccio di Skriniar, sconfessato dal mercato, a quello di Martinez, eletto dal Mondiale e dal campo, infine stasera a quello di Brozovic, che per anzianità aziendale è secondo in assoluto, giusto dietro al portierone, ormai al tramonto della carriera.

Nei giorni scorsi, Marotta ha sparato il pistolotto che per fare il capitano di una squadra serva amarla, riconoscendosi nei suoi valori. Non ha spiegato però perché Skriniar era stato confermato nel ruolo (contro l'Empoli, per esempio), quando già l'Inter sapeva che aveva chiuso ogni possibilità di rinnovo. In questi anni, Brozovic è stato giocatore importante nei successi dell'Inter, ma oggi il simbolo nerazzurro è indiscutibilmente Lautaro Martinez, arrivato infortunato in Qatar, per non rinunciare nemmeno a una partita col suo club. Forse, la fascia poteva restare sul braccio anche per questo.

È abitudine frequente in ogni squadra, che sia capitano il giocatore col maggior numero di presenze, ma non è così per legge e nella stessa Inter c'è un illustre precedente, Ronaldo il Fenomeno, che al termine della sua seconda stagione in nerazzurro, ereditò la fascia da Bergomi, strappandola a Pagliuca e agli altri anziani, cominciando proprio da Zanetti, che in seguito se la tatuò sul braccio, sposando l'Inter. Perché non tutto è numeri e statistica e ci sono anche le emozioni.

Lautaro stasera ritrova Lukaku, col quale ha già giocato in coppia in Coppa Italia, contro l'Atalanta, entrambi a secco. Big Rom non segna dal 26 ottobre, in Champions contro il Plzen. In campionato addirittura dalla prima giornata, a Lecce (13 agosto).

Detto di Brozovic che torna davanti alla difesa, il resto della squadra è quello consueto, con i soliti due dubbi per fascia destra (Darmian più di Dumfries) e difesa (Acerbi più di De Vrij). Calhanoglu va al posto di Mkhitaryan, pronto a scambiarsi la posizione con Brozovic.

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