L'Inter cambia pelle, di nome e di fatto. Perché la nuova maglia, lanciata non a caso con la campagna social The new skin of Milano, rappresenta un taglio netto con la tradizione. Già un anno fa lo stile a zig-zag aveva fatto discutere, ma quest'anno Nike ha deciso di alzare drasticamente l'asticella, proponendo una divisa con poco nero e che si discosta totalmente dal passato.
Mentre quella della scorsa stagione voleva un richiamo al Biscione, lo storico simbolo del club e di Milano, la maglia home 2021-22 il Biscione ce l'ha proprio addosso, perché presenta una trama a pelle di serpente nera e azzurra, in cui di fatto non ci sono linee verticali. Il nuovo kit squamato dell'Inter è una novità dal punto di vista estetico e sicuramente punta ad attrarre un target giovane, meno vincolato alla tradizione. La maglia rientra inoltre in una filosofia produttiva che mira alla riduzione dell'impatto ambientale, essendo realizzata per almeno il 95% da bottiglie di plastica riciclate. La divisa avrà anche uno sponsor (Lenovo) sul retro, mentre a giorni si attende l'annuncio di quello principale, che dovrebbe essere Socios.com e che dopo 26 anni prenderà il posto di Pirelli.
Ma nonostante diverse correnti di pensiero, sulla maglia c'è un cambiamento rispetto al passato recente sul quale i tifosi dell'Inter sono tutti d'accordo: lo Scudetto cucito sul petto.
Piaccia o non piaccia, la divisa 2021-22 rimane comunque una scelta audace di società e sponsor tecnico, con la volontà di celebrare la stagione appena passata e la città di Milano, ma allo stesso tempo di guardare a un futuro che, a prescindere dallo stile, continui a essere a tinte nere e azzurre.
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