Nella Champions delle sorprese, questa volta, il pronostico viene rispettato. Dopo aver distrutto il Barcellona, il Bayern Monaco si sbarazza della sorpresa Lione e vola in finale contro il Paris Saint Germain. Eppure per i tedeschi è stata tutt'altro che una passeggiata. Un palo, un miracolo di Neuer e un paio di occasioni importanti sprecate hanno fermato il Lione di Garcia nella strada verso il miracolo, dopo aver sbattuto fuori la Juventus prima e il Manchester City poi meritandosi a ragione l'etichetta di ammazzagrandi. Ha pesato l'esperienza e la solidità dei tedeschi ma, questa volta, anche le individualità. Anzi, l'individualità. Quella di Serge Gnabry, tedesco di padre ivoriano, classe 1995, che ha trascinato alla finale i bavaresi. Una doppietta decisiva quella dell'esterno offensivo scoperto e poi scaricato troppo in fretta da Wenger all'Arsenal, fantastico nella prima marcatura al 18', quando supera mezza difesa francese e spara una bordata dal limite sotto l'incrocio dei pali; opportunista al 33', quando la butta dentro da due passi dopo un errore clamoroso di Lewandowski che si era mangiato un gol praticamente fatto. Il polacco, capocannoniere di questa Champions, si consola nel finale con il colpo di testa che vale la sua quindicesima marcatura (in 9 gare, impressionante) in questa coppa.
Finisce 3 a 0, ma applausi comunque per l'ex romanista Garcia e il suo Lione. Il pronostico era segnato, il divario tecnico era evidente. Eppure i francesi hanno giocato a testa altissima, senza timori reverenziali e creando più di una difficoltà alla corazzata tedesca. Anzi, per come si era messa la partita (Depay a un passo dal gol in avvio, Ekambi che colpisce il palo sullo 0 a 0), sono molti i rimpianti dei francesi.
Ma in finale con gli altri francesi, quelli del Paris Saint Germain, quelli degli sceicchi, quelli dei campioni collezionati come figurine , ci va il Bayern Monaco.
Una sfida avvincente domenica tra francesi e tedeschi che, senza spese folli, hanno allestito una squadra vincente, giusto mix di fisicità, velocità e talento. Bayern o Psg, Germania o Francia. La Champions League di quest'anno è tutta roba loro.
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