Capolavoro a Belgrado. L'Italia del basket stordisce la Serbia, la batte 102 a 95 nella sua tana e stacca il biglietto per andare alle Olimpiadi che ci mancavano dal 2004. Capolavoro di squadra, bella difesa, un Sacchetti famelico come quando era in campo. Come sempre l'Italia sfavorita sa stupire. Volevamo che anche i cestisti diventassero simpatici come la squadra di Mancini, ieri ci sono riusciti. Partitone del bambino d'oro Nico Mannion, 24 punti, capolavori offensivi e difensivi per Polonara, Fontecchio, Tonut e il pit bull di Ancona Pajola. Una squadra messa insieme in pochi giorni, dimenticando chi l'aveva abbandonata prima di cominciare questo viaggio in Serbia. Ora speriamo che ci sia riconoscenza per chi ha fatto questo capolavoro. Una serata magica di quelle che non si dimenticano facilmente. La notte di Meo Sacchetti soprattutto se come si dice è davvero un allenatore con data di scadenza. Dopo un'impresa del genere sarebbe davvero crudele ed ingiusto.
Con la faccia tosta di chi ha imparato a guadagnarsi il pane lontano del lattemiele l'Italia gela per 20 minuti l'arena Nikolic, segna addirittura 57 punti e la Serbia prende davvero paura.
Era il modo giusto per entrare in una sfida che sembrava non avere pronostico, con la squadra che ha vinto l'ultimo argento olimpico, anche se incompleta, che si prendeva tropi lussi pagando ogni debito contro la difesa italiana, lasciando spazio ai tiratori di Sacchetti e il trio Mannion, Fontecchio e Polonara, con un Tonut che ha dimostrato di essere entrato davvero in una nuova dimensione ha saputo colpire quando serviva, non cedere quando i serbi, messi a sedere gli assi un po' pigri hanno trovato in Andjusic il tiratore che serviva per metterci paura. Attimi, poi la valanga è tornata azzurra.
Primo tempo per far capire ai serbi che non sarebbe stata la passeggiata che sognavano. Mannion in quintetto è una garanzia difensiva, l'Italia prende 8 punti di vantaggio, Tonut da tre e al primo intervallo siamo avanti di 6 (22-28). Teodosic cambia la musica, la Serbia va vanti 36-35, ma è ancora il trio capinera Mannion, Fontecchio e Polonara a firmare un bel parziale che ci rimette davanti e poi il finale del tempo è festa col tiro da 3 (7 su 16) e i serbi vanno al riposo sotto di 12 (45-57).
Stessa musica nel terzo quarto. La Serbia segna 4 punti in 6 minuti, l'Italia va anche a più 24, Mannion arriva a 20 punti segnati, ma il finale dice che i lupi pigri stanno tornando feroci anche se dopo 30 minuti l'Italia è avanti di 18 (62-80). La Serbia sembra stordita recupera poco e prende un parziale di 5-0. Pajola il ministro della difesa, Polonara arriva a 22 punti. A 3'43 dal gong ancora + 15 per l'Italia.
Finale concedendo qualcosa, ma alla fine è trionfo segnando 102 punti ad una Serbia senza anima che si ferma a 95. Mannion, classe 2001, chiude con 24 punti. La faccia giusta dell'Italia è la sua e quella di Polonara, Fontecchio, Tonut e Pajola.
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