"L'Italia fa bella mostra in Qatar, ma solo coi biglietti..."

Matteo Melodia, collezionista di ticket calcistici: "Spariranno, ora allo stadio si entra col codice QR"

"L'Italia fa bella mostra in Qatar, ma solo coi biglietti..."

Nella ristrettissima galleria italiana (l'arbitro Orsato e l'invasore di campo seriale, Mario Ferri) dei mondiali in Qatar c'è una «figurina» da collezione che, del collezionismo, ha fatto la sua ragion - anzi, (s)ragion - d'essere.

Già, perché bisogna essere una persona un po' fuori dal comune (e non ci riferiamo al comune di residenza) per impegnare tempo, denaro e risorse psicofisiche al fine di mettere in bacheca il meglio dei biglietti delle partite che hanno fatto la storia del calcio mondiale.

«A un certo punto della mia vita di trentennale cacciatore di biglietti ho deciso di concentrarmi solo sulle partite della nostra nazionale, dei Mondiali, degli Europei e delle finali di coppa - ci racconta Matteo Melodia (è questo il nome del ticketbuster che il globo ci invidia) -. Li ho quasi tutti, oltre 5mila: una minima parte, la più prestigiosa, degli oltre 60mila tagliandi recuperati tra avventure ed emozioni».

Da quando è iniziato il mondiale in Qatar il top della collana-Melodia è in mostra al Villaggio culturale «Katanga» di Doha presso il Building 22-Stamp Museum.

«Sono l'unico collezionista straniero a partecipare ad una mostra in Qatar durante il periodo della Coppa del Mondo - racconta orgoglioso Melodia, 49 anni, lombardo di Lodi e tifoso doc del Milan -. Sono esposti non solo biglietti rarissimi, ma pure introvabili cimeli calcistici tra cui le maglie degli arbitri prestate dall'amico Andrea Brovedani».

I biglietti che, più degli altri, sono «musica» per le orecchie, ma pure per gli occhi, di Melodia? «I tagliandi dei Mondiali del 1934 e del 1938, pochissimi dei quali sopravvissuti alla guerra. E poi i ticket del Mondiale 1950, praticamente impossibili da trovare».

Ma per Melodia nulla è impossibile, anche perché è riuscito miracolosamente a coinvolgere nella passione la moglie, che così non gli rompe le scatole: sorte infame che tocca a tanti suoi colleghi.

«Gran parte dei biglietti della collezione li ho recuperati girando per mercatini o curiosando sul veb - sottolinea Melodia -. La cosa che mi dispiace è che, a causa della composizione chimica usata per i biglietti più moderni, disegni e colori tendono a sbiadire e in alcuni casi sono scomparsi del tutto.

E con le nuove tecnologie andrà sempre peggio». In che senso? «I ticket cartacei sono destinati all'estinzione. Ora allo stadio si entra col codice QR sul telefonino». Ma il fascino del vecchio tagliando con stampata la Coppa Rimet era un'altra cosa.

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