L'Olanda c'è. Faticando e infischiandosene delle polemiche che l'hanno accompagnata all'esordio legate al modulo ereticamente scelto da De Boer (3-5-2, con tanti saluti al classico e storico 4-3-3), gli Orange hanno fatto quello che dovevano: Ucraina battuta e morale adesso bello alto. E se è evidentemente troppo presto per lanciarsi in pronostici a lunga gittata, va comunque detto che Wijnaldum e compagni sono piaciuti: proprio il capitano, centrocampista ex Liverpool appena accasatosi da svincolato al Psg, è stata l'anima dei suoi, presente in ogni zona del campo e autore anche del primo gol. Arrivato a inizio ripresa su una corta respinta del portiere Bushchan, fino a quel momento il migliore dei suoi. A stretto giro di posta, anche il raddoppio di Weghorst che pareva avere chiuso i conti: la replica organizzata da Yarmolenko e Yaremchuk giungeva quasi inattesa, prima che nel finale il colpo di testa vincente di Dumfries chiudesse i conti.
Il primo tempo avrebbe già potuto vedere gli olandesi avanti e non di poco, considerate anche le dieci conclusioni tentate verso la porta avversaria. In realtà l'Ucraina non era stata nemmeno male: idee chiare in mezzo al campo e, soprattutto, la capacità di giocare nello stretto e di arrivare poi dalle parti di Stekelenburg sfruttando la boa di Yaremchuk. Il problema della squadra di Shevchenko era però l'incapacità di tirare davvero in porta: concretezza poca o nulla, ecco. Che poi, per certi versi, era lo stesso problema dell'Olanda: bella e frizzante quasi sempre, ma farfallona sotto porta. Guarda caso, lo stesso difetto mostrato anche negli anni più fulgidi del calcio orange: Depay, parametro zero conteso da mezza Europa (Juve compresa) ma sempre più vicino al Barcellona, stuzzicava subito Bushchan, poi erano Dumfries e quindi Wijnaldum a non trovare il gol. In compenso pareva dormire della quarta Weghorst, 28enne centravanti che De Boer ha deciso di lanciare dopo averlo visto segnare la prima rete in nazionale pochi giorni fa in amichevole contro la Georgia: nulla di che, a essere sinceri. Così, ballando il giusto ma senza rinunciare a giocare, l'Ucraina arrivava a metà gara sullo 0-0 ringraziando ancora Dumfries, scellerato nel divorarsi il vantaggio di testa pochi minuti prima del riposo.
Poi, nella ripresa, l'uno-due di cui sopra: prima Wijnaldum (23esimo gol in nazionale) e poi il brutto anatroccolo Weghorst.
L'Ucraina accusava il colpo, perdeva lucidità, brillantezza e probabilmente anche convinzione: Yarmolenko la rianimava però con un meraviglioso sinistro a giro e Yaremchuk le regalava il sogno del pareggio. Nel finale era però decisivo il primo gol in nazionale di Dumfries faceva tirare un bel sospiro di sollievo a De Boer.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.