L'olandese volante, Mathieu per il nonno

Van der Poel, nipote del mitico Poulidor, vince e come aveva promesso va in giallo

L'olandese volante, Mathieu per il nonno

Ci sono tanti modi di onorare un nonno, di ricordarlo e farsi notare. C'è chi mostra cartelli e chi come Mathieu Van der Poel - figlio e nipote d'arte si fa fare una fotografia con quella maglia gialla che è simbolo agognato e sognato da ogni corridore e che neanche quella leggenda ciclistica di suo nonno, di nome Raymond Poulidor - per tutti PouPou, forse il corridore più amato di Francia - ha mai vestito in carriera nonostante 8 podi alla Grande Boucle.

Avrebbe voluto indossarla subito quella maglia. L'altro giorno, al via del Tour, si era vestito per l'occasione con una maglia celebrativa di colore giallo-viola in onore della Mercier, la famosa squadra del nonno ricordato anche come l'eterno secondo. Avrebbe voluto Mathieu, ma non c'è riuscito. Con 24 ore di ritardo, però, è arrivata puntuale la rivincita: con la maglia tornata blu-rosso Alpecin-Fenix, il ragazzo olandese figlio di cotanto padre (Adrie, grande campione olandese negli Anni Ottanta e Novanta, ndr) ha centrato l'obiettivo sul Muro di Bretagna. Nel nome del nonno. «Ho pensato tutto il giorno solo a lui», racconta a caldo il ragazzo in giallo prima di sciogliersi in un lungo pianto liberatorio. S'inventa un numero di alta scuola, da vero fenomeno. Due passaggi sul Muro di Bretagna e AVDP li vince in pratica tutti e due. Al primo passaggio, con uno sprint di due chilometri all'insù, va a prendersi gli 8 di abbuono; al secondo parte a doppia velocità a ottocento metri dal traguardo per chiudere ogni discorso e completare l'opera: tappa e maglia.

Una vittoria cercata e voluta da vero fuoriclasse, che a 26 anni vince in pratica dappertutto: su strada (Fiandre, Amstel e l'ultima Strade Bianche i suoi principali bottini) e fuoristrada (quattro mondiali nel cross). E che dopo il Tour andrà a caccia dell'oro nella mountain bike. Così, tanto per gradire e ribadire, che lui non è un eterno secondo, tutt'al più un ragazzo eternamente grato.

Una storia che colpisce il cuore, quella di Van der Poel, esattamente come quella dello spagnolo Marc Soler: era tornato a casa in anticipo dal Giro per una caduta e qui ci va il primo giorno, dopo aver concluso la tappa delle cadute pedalando per 47 chilometri con entrambe le braccia fratturate. Per il resto fine della storia almeno per il momento per Alaphilippe, che perde la maglia gialla.

E il nostro Sonny Colbrelli? Perde il treno («Ci ho provato, ma AVDP è di un altro pianeta»). Per il Tour che conta, invece, è già sfida in casa Slovenia, con Pogacar e Roglic che non si perdono di vista e alle loro spalle c'è già chi perde colpi come il gallese Geraint Thomas.

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