La serie A mette le ali. Non per parafrasare la celebre pubblicità di una bibita, ma l'apporto dalle fasce nelle squadre del nostro massimo campionato sta diventando sempre più importante. La capolista Napoli, con Spalletti che ha ormai virato sul 4-3-3 garantendo, come aveva promesso in estate, una squadra spettacolo, si affida ai gol e alle giocate del georgiano Kvaratshkelia ma anche alla quantità offerta da Politano e Lozano, alternati a destra dal tecnico. Senza dimenticare le discese frequenti di capitan Di Lorenzo, già a segno in Champions quest'anno.
Anche le inseguitrici più vicine alla truppa partenopea hanno un apporto fondamentale dagli esterni. Nell'Atalanta di Gasperini che quasi non ha titolari, il duttile centrocampista Koopmeiners segna e fa segnare, l'inglese Lookman - conosciuto come un'ala brava nel dribbling e con un istinto per la finalizzazione non banale - è diventato elemento insostituibile grazie ai cinque gol realizzati in poco più di 600 minuti giocati. E che dire del Milan con un Leao in continua crescita (l'ultima gara di Torino è stato solo un piccolo incidente di percorso) sia a livello realizzativo che di assist: i rossoneri vorrebbero tenerselo stretto ma la trattativa per il rinnovo sta diventando complicata. L'Inter invece sulle fasce ha trovato in Dimarco l'erede di quel Perisic che aveva fatto le fortune dei nerazzurri.
Poi la Roma di Mourinho: il portoghese vuole che i suoi centrocampisti esterni giochino da ali anche se gli infortuni hanno limitato le sue scelte. Il giovane Zalewski è parso il più continuo in stagione, gli inserimenti di El Shaarawy (a segno nelle ultime in Europa e in campionato) sono stati spesso decisivi, in attesa che Spinazzola - che si è però nuovamente fermato ai box - recuperi pienamente la condizione migliore dopo il lungo stop. Pedro, Zaccagni, Felipe Anderson: sono le armi offensive della Lazio di Sarri, senza dimenticare le incursioni in attacco del terzino Lazzari. Il trio. con l'assenza di Immobile, deve ora anche svolgere a turno il ruolo di falso 9.
La Juventus l'esterno di esperienza lo aveva trovato nell'ultima camagna acquisti. Peccato che l'argentino Di Maria abbia giocato solo sette delle 17 gare dei bianconeri, segnando un solo gol. Cuadrado gioca spesso qualche metro più indietro, ma non è all'altezza delle stagioni precedenti. Meglio il giovane Soulé nei minuti concessigli da Allegri.
Infine l'Udinese che gioca molto sulla verticalità: Udogie, gran fisico e ottima capacità tecnica, si spinge molto a sinistra ed è già nel mirino del ct Mancini; Pereyra, riportato nel suo ruolo di esterno destro, spesso taglia al centro o sbuca a sinistra, sorprendendo gli avversari. Insomma, se le ali volano, i risultati non tardano ad arrivare.
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