Big Rom è il Diavolo

Lukaku segna subito e lancia la fuga del Napoli: notte a +7. Kvara spegne mezzo Milan con tanti assenti. Conte ride

Big Rom è il Diavolo
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Il primato del Napoli di Antonio Conte è una cosa seria. Lo certifica il primo dei sette colli (qui s'intendono gli scontri d'alta classifica in arrivo) scalato ieri sera a San Siro con un 2 a 0 che toglie ogni discussione sullo stile calcistico della capolista. Vince il Napoli con i suoi due attaccanti più acclamati, prima Lukaku, poi Kvara, all'alba e al tramonto della frazione numero uno. Il Milan, sconfitto, adesso comincia a essere lontanissimo dalla zona alta della classifica, al netto della partita col Bologna da recuperare. Altro che lotta per lo scudetto: qui rischia la zona Champions! Questa volta la scelta di Fonseca (lasciare in panchina Leao a favore di Okafor) non rappresenta una svolta positiva e anche le responsabilità della sconfitta restano inchiodate sulla schiena della difesa da una parte e sul difetto conclamato di perdere palla nel far ripartire da dietro l'azione. Pavlovic perde un solo duello con Lukaku ma è quello decisivo, così per Emerson Royal con Kvara: 2 a 0 e tutti a casa.

D'accordo, c'è mezzo Milan fuori perché agli squalificati Theo e Reijnders, si aggiungono Abraham, Gabbia (ko), con Pulisic (postumi di gastroenterite), Leao e Tomori schierati in panchina per scelta tecnica ma l'errore mortale nell'uscita del gioco da dietro con Maignan che tenta l'inutile imbucata è davvero molto grave e il Napoli può comodamente accomodarsi sul primo sigillo di Lukaku. Il belga si libera di Pavlovic (con una spallata sposta lo spilungone serbo come fosse di carta velina) e manda davanti i suoi dopo meno di 5 minuti. Sfida subito in salita per Fonseca, Conte può richiamare i suoi al piano partita ideale, aspettare e ripartire secondo vocazione recente. La replica del Milan, generosa, meriterebbe forse ben altra sorte ma anche qui un po' la mira e qualche sbavatura di troppo (di Musah, il più insidioso dei suoi) oltre alla bravura di Meret (su Chukwueze) lo respingono al mittente fino a subire la stoccata del 2 a 0 maturata nel finale della prima frazione. L'altra firma prestigiosa della serata napoletana è quella di Kvara che lavora un pallone in apparenza innocuo sul suo binario, trasformandolo invece, dopo conversione al centro, in un missile telecomandato finito nell'angolo di Maignan, partito in leggero ritardo.

La prima scintilla rossonera della ripresa arriva dopo 2 minuti con gol di Morata di testa annullato dal var (fuorigioco). Ed è proprio lì che un po' si spegne il Milan almeno fino all'ora di gioco con l'intervento di Leao e Pulisic (fuori Emerson e Okafor, Musah retrocede a terzino), mossa a cui Conte replica addirittura aggiungendo Mazzocchi quinto difensore per frenare il portoghese. In verità al Napoli l'occasione per chiudere la contesa con McTominay su contropiede di Kvara: lo scozzese spreca in malo modo.

Uno delle disperate unghiate del Milan è interpretata proprio da Leao che guadagna un duello fisico con Mazzocchi e poi scarica il suo destro che Meret, tra i migliori dei suoi, devia sopra la traversa. L'ingresso di Camarda (Fonseca chiude con 5 attaccanti in pratica) non aggiunge nient'altro.

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