Il buio dentro lo stadio, una luce a centrocampo, la lettera di Gianluca al Gianluca che se ne è andato, la Juventus ha reso memoria al suo campione e, insieme a Tino Castano altra figura del tempo grandioso. Pessotto ha letto con emozione e commozione le parole dedicate al suo capitano, insieme giocarono la finale di coppa contro l'Ajax, insieme hanno vissuto, seppur diverse nell'epilogo, sofferenze di vita; il sabato di Torino, il giorno della Juventus è stato grigio e malinconico come la prestazione della squadra di Allegri. In tribuna è apparso Andrea Agnelli, l'ultima presenza, l'ultimo segnale di affetto, perché il 18 gennaio si concluderà ufficialmente la sua missione di presidente con la nomina di Gianluca Ferrero che farà il debutto, come nuovo massimo dirigente del club, tre giorni dopo, nell'impegno contro l'Atalanta. Attorno al futuro di Andrea Agnelli circolano varie voci, il Sole 24ore, nell'edizione di ieri, a firma di Marigia Mangano, ha riservato la copertina e una pagina interna al cosiddetto patto tra cugini, John Elkann e Andrea Agnelli, sugli scenari che si sono aperti dopo le vicende giudiziarie della Juventus. Gli equilibri interni della famiglia, i ruoli che dovranno essere riletti e rivisti, secondo quella che era stata la traiettoria utilizzata da Gianni Agnelli, quando intervenne negli assetti societari, queste le premesse che fanno pensare ad analoga azione dell'erede designato, John.
La scabrosa questione che ha coinvolto Agnelli e tutto il cda bianconero, con le dimissioni in blocco, avrà sicuramente conseguenze negli altri settori nel sistema finanziario di cui Andrea è terzo azionista, la sua presenza nel board di Exor e di Stellantis, lo porterà, spontaneamente costretto, a scelte decisive proprio alla luce degli sviluppi della pesante vicenda giudiziaria, con la prospettiva non immediata, di un allontanamento da ogni ruolo o, ipotesi suggestiva e romantica, da un clamoroso rientro nella proprietà ma non nella dirigenza.
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