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L'uomo in maschera fa rivivere il sogno

Osimhen in gol dopo 4 mesi: sabato per il Napoli sfida scudetto con l'Inter

L'uomo in maschera fa rivivere il sogno

L'uomo mascherato fa rivivere il sogno scudetto. Questione di poco e sapremo: sabato il Maradona e l'Inter diranno se il Napoli può ambire al traguardo massimo. Bisognava vincere a Venezia per riprendersi il secondo posto e avvicinare a meno uno i nerazzurri: e vittoria è stata, grazie soprattutto a Osimhen, titolare dopo 77 giorni e in gol dopo 112, che ha sbloccato una gara scorbutica e insidiosa, di testa, forse anche un pò di maschera, dopo un assist panoramico di Politano.

Un successo storico, guardando indietro: erano settant'anni che il Napoli non vinceva in laguna. Con lo sguardo rivolto al futuro, ovvero a sabato prossimo, perché i desideri tricolori passano innanzitutto attraverso la sfida ai campioni d'Italia. Ci sono giorni a sufficienza per preparare il match più importante della stagione, rientreranno Anguissa e Koulibaly dopo le fatiche della coppa d'Africa, non proprio due giocatori normali, parliamo dei pilastri di centrocampo e difesa. Intanto è tornato Osimhen, anche un palo per il nigeriano oltre alla rete del vantaggio: «Adesso dobbiamo crederci, ci aspetta uno scontro diretto difficile ma stimolante, arrivarci con un solo punto di svantaggio può fare la differenza». L'entusiasmo del centravanti non trova conferme nelle parole di Spalletti: «Il ragazzo ha grandi qualità e può crescere ancora. Ma è soprattutto la squadra che deve progredire e mettere Victor in condizioni più agevoli, va servito meglio. All'Inter penseremo nei prossimi giorni, devo valutare anche le condizioni di Anguissa e Koulibaly». Più o meno quello che ha detto il presidente De Laurentiis: «Ho un grande allenatore e una squadra gasata ma per favore non parliamo di scudetto, anche se in futuro il Napoli resterà molto forte». Poi la stoccata a Insigne: «Ha scelto da uomo libero, oggi la vita è lunga, si possono superare i cent'anni. È giusto che pensi al suo futuro a lungo termine».

È stata insomma una vittoria da squadra matura, che questa volta ha privilegiato la sostanza più del bel gioco. Osimhen ha infranto le due barriere di difesa e centrocampo costruite da Zanetti, prima del raddoppio di Petagna in pieno recupero.

I padroni di casa non sono andati oltre un contropiede di Okereke, peggio ha fatto il pubblico del Penzo, che oltre a esibirsi nei soliti cori discriminatori contro i tifosi napoletani, ha oltraggiato la memoria di Zamparini. Durante il minuto di raccoglimento per ricordare l'ex presidente, gli ultras della curva hanno voltato le spalle al campo per protestare contro la scelta della società di giocare con il lutto al braccio.

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