Maccarani resta a metà. Non è più la dirigente ma allenerà le Farfalle

La scelta del presidente Tecchi dopo le accuse di abusi: "Assumo la direzione tecnica ad interim"

Maccarani resta a metà. Non è più la dirigente ma allenerà le Farfalle
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Demansionata o salvata? Emanuela Maccarani è stata confermata come allenatrice, ma ridimensionata come direttrice. Quante sfumature può avere un verdetto? Quello giunto ieri pomeriggio, al termine di 3 ore di consiglio federale, profuma di terza via, un po' all'italiana, dove nel mezzo sta, se non la virtù, di sicuro la tranquillità invocata dalle atlete. E allora la direttorissima ammaina le ali perché tornino a spiegarle almeno le sue ragazze, che nel mirino hanno una stagione di gare alle porte, i Mondiali ad agosto, con in palio un biglietto per Parigi 2024. «Maccarani non è stata confermata alla direzione tecnica, la prendo io ad interim, ma sarà ancora allenatrice per il bene dell'Italie e delle ragazze», ha spiegato Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica, «Ci siamo consultati con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Abbiamo ascoltato la psicologa della squadra, Marcella Bounous». Anche il capitano della Nazionale, Alessia Maurelli, ha parlato in consiglio: «Lo ha fatto da vero capitano dice Tecchi -. Mi permetto solo di dire che sul soprannome di Farfalle non decidono le ragazze, ma è un segno di affetto, un tributo della gente».

Tecchi poi spiega alcuni passaggi tecnici: Maccarani e Tishina restano al lavoro in prorogatio del contratto scaduto a fine 2022. Il 2 febbraio Tecchi, nel prossimo consiglio, stabilirà i budget federali, se prorogare il commissariamento dell'Accademia di Desio e i nuovi contratti che, per il ruolo di allenatore, sono annuali. Il ruolo di direttore, invece, è fiduciario e quadriennale e Maccarani sarebbe stata in carica fino al 2024, nel suo secondo mandato. Il 18 gennaio anche la Giunta Coni potrebbe decidere sul suo ruolo di rappresentante dei tecnici azzurri. «Accetto la decisione per rispetto delle istituzioni per le quali lavoro prosegue Maccarani -, Tecchi mi ha videochiamata, felice di non vanificare un patrimonio che abbiamo costruito e che si basa su un ambiente sano di persone che fanno sport ad alto livello».

Minori oneri, secondo la Fig e anche i genitori delle atlete, permetteranno, inoltre, a Maccarani di organizzare meglio la sua difesa nel procedimento penale per maltrattamenti aperto a suo carico dalla Procura di Monza: entro il 24 gennaio sono attese in tribunale le sue controdeduzioni. Un rinvio a giudizio o un'archiviazione potrebbero cambiare ancora le carte in tavola, ma con i tempi della giustizia ordinaria, la Nazionale intanto prosegue il lavoro. «Speriamo nella rapidità: se a Mourinho danno 10 giorni di squalifica e milioni di multa, gridiamo all'assurdo: per noi anche 1 mese di sospensione sarebbe una tragedia», spiega Tecchi.

Tutto tranquillo, dunque? Dentro la palestra e nel cuore delle atlete speriamo di si. Fuori, però, si fa un altro sport e Maccarani incassa, a mezzo stampa e social, un ulteriore contrattacco delle ex atlete accusatrici. Anna Basta ha risposto nel merito: «Vero che me ne andai io, una volta esclusa dai Giochi di Tokyo, ma è falso che Maccarani mi disse che mi avrebbe cercata di nuovo, perché non lo fece mai». Anche Giulia Galtarossa che, lasciato il team, tornò come assistente, precisa: «Vero che Maccarani mi affidò proprio l'odioso compito di pesare le ragazze, ma io baravo.

Alzavo il peso per non mettere nei guai le atlete. E due mesi fa, quando scoppiò il caso, mi telefonò, pregandomi di non parlare come avevano fatto Anna e Nina Corradini». Insomma forse il sereno può tornare. Ma solo in pedana.

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