La madre di Ciro contro la Roma: "Ora 5 punti di penalizzazione"

La procura indaga sullo striscione della curva sud contro la mamma di Esposito

La madre di Ciro contro la Roma: "Ora 5 punti di penalizzazione"

Ieri pomeriggi, durante il match Roma-Napoli, la curva sud ha preso di mira Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso ferito a morte a Roma prima della finale di coppa Italia Napoli-Fiorentina dello scorso anno. "Che cosa triste - si leggeva su uno striscione - lucri sul funerale con libri e interviste!". Immancabili i cori di stampo razzista come "Vesuvio lavali col fuoco".

"La Roma silente e i suoi tifosi si sono dimostrati più volte violenti e discriminatori nei fatti e nelle azioni", ha commentato il legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani, chiedendo al Coni e alla Federcalcio per "la palese responsabilità oggettiva e le gravi violazioni" un intervento urgente e fermo secondo i principi della Uefa "No razzismo, no violenza" verbale e materiale. Il legale ha chiesto cinque punti di penalizzazione per la Roma e la squalifica dell'Olimpico. La famiglia Esposito è intenzionata a far pressioni su tutte la autorità competenti e sugli organi Uefa per il rispetto della legalità e valori dello sport: "Se la Figc non combatte fattivamente e concretamente la violenza verbale e materiale della Roma, secondo le regole Uefa, sarà ritenuta responsabile di eventuali reazioni, seppur ingiustificate, da parte dei tifosi di Italia super indignati".

In mattinata il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha espresso solidarietà e vicinanza alla donna, "gravemente offesa nel suo dolore più profondo dal contenuto degli striscioni". Dopo aver assicurato che la procura ha già preso in mano la pratica, Tavecchio ha stigmatizzato senza appello quanto successo ieri: "Sarebbe da chiarire come sia possibile che succeda in uno stadio con il massimo livello di sicurezza".

"Le partite del nostro campionato dovrebbero essere un luogo di gioia e non di insulto, per questo lavoriamo sulla trasmissione dei valori alla base del calcio - ha poi concluso - l'ignoranza e la violenza sono mali sociali che si estirpano con progetti comuni, di tutte le componenti sportive e politiche, oltre al contributo fondamentale dei media".

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