Martinenghi d'argento: e adesso... ricomincia da tre

Terza medaglia mondiale nei 100 rana dopo l'oro di Budapest 2022 e il secondo posto di Fukuoka 2023. Delusione Pilato

Martinenghi d'argento: e adesso... ricomincia da tre
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Rana che ride, rana che piange: è un lunedì di gare dai due volti per il nuoto azzurro ai Mondiali di Doha. Da un lato c'è il bellissimo argento di Nicolò Martinenghi, che dopo aver conquistato in semifinale il pass olimpico si prende nei 100 rana la terza medaglia mondiale consecutiva dopo l'oro di Budapest 2022 e l'altro argento di Fukuoka 2023; dall'altro lato, però, c'è il rammarico per la controprestazione di Benedetta Pilato, che insieme ad Arianna Castiglioni nella stessa specialità non riesce per quattro centesimi ad agguantare una finale alla portata.

«Non ne avevo più, sono passata forte e mi sono mancati gli ultimi 15 metri. La finale era fattibile ed era un'occasione da cogliere», commenta la campionessa mondiale 2022. Anche perché, in mattina c'era stata la clamorosa eliminazione dell'olimpionica e iridata uscente, la lituana Ruta Meilutyte, anche lei prima delle escluse. Per fortuna la Pilato, che dopo la maturità ha lasciato Taranto e da settembre vive a Torino, ha già nuotato il tempo limite per i Giochi, dunque potrà lavorare con serenità verso l'Olimpiade.

Dopo l'argento della 4x100 stile maschile di domenica, Martinenghi regala all'Italia la seconda medaglia a questi Campionati. Il fenomenale varesino, che ai 50 metri ha virato in sesta posizione, è riuscito poi ad innescare il turbo nella seconda vasca fino quasi a raggiungere lo statunitense Nic Fink, oro con 58.57 davanti all'azzurro (58.84). Per Tete c'è anche la soddisfazione di aver battuto per la prima volta in vasca lunga il più grande della storia, l'inglese Adam Peaty (59.10), tornato alle gare dopo un periodo di stop psico-fisico e per questo ha chiuso con un tempo superiore a quello fatto segnare nella semifinale.

«È un argento molto importante dice Martinenghi -, queste sono medaglie che mi danno fiducia, pur essendo lontano dai miei standard. L'importante è esserci e cercare di mettere la mano davanti, o davanti a più persone possibili, come è successo oggi. Vivo questo ambiente con leggerezza e passione. Finché c'è questa passione e leggerezza continuerò a lottare fino alla fine». Dovrà lottare fino alla fine il Setterosa, che ieri ha subito una battuta d'arresto contro la Grecia.

La Nazionale italiana di pallanuoto femminile si è arresa 12-14 alle elleniche nei quarti di finale. Ora, per agguantare il pass olimpico servirà arrivare il più possibile davanti nel mini torneo dal 5° all'8° posto. Altrimenti saremo fuori dai Giochi.

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