«È diventato un londinese». È anche per questo, oltre che per la sua carriera e la Champions vinta, che Roberto Di Matteo è stato premiato all'Uk-Italy Business Awards insieme alle eccellenze italiane dell'economia e della cultura. «Non è un inglese, ma un londinese. Peccato che io sia tifoso del Tottenham», ha detto il console Vic Annels premiandolo alla Borsa. Due mesi dopo l'esonero del Chelsea, un premio pensando al futuro. «Mi hanno cercato squadre italiane ed estere, vediamo», rivela Di Matteo. Chi potrebbe invece sbarcare a breve in serie A è un suo ex giocatore: «Drogba per Milan o Juve? Può far vincere qualsiasi squadra. Serve a tutti».
Sta per riprendere la corsa alla finale Champions, Di Matteo non vede una favorita: «Tanti possono dire la loro, ma vincere è difficile. Per la Juve può incidere che sia il primo anno dopo qualche stagione di assenza, ma è molto valida. Il Milan trova il Barcellona, però ». Proprio i blaugrana furono una delle vittime dei blues la passata stagione. Non solo Champions, ma anche serie A che sta consacrando la sua generazione, quella dei quarantenni: «Da Conte ad Allegri, da Montella a Stramaccioni, mi piacciono tutti». Poi c'è Petkovic. «Tutti erano scettici, sta facendo bene. È la conferma che il nome non conta».
Dalla panchina al campo, non ha dubbi sull'erede: «In chi mi rivedo? De Rossi». Solo un caso che il romanista, come lui ai tempi della Lazio, stia avendo problemi con Zeman.
Di Matteo, salutato il boemo, ha conquistato l'Inghilterra e l'Europa. Fino ad essere premiato con le eccellenze del Made in Italy Oltremanica: «Inaspettato che venga riconosciuto il mio lavoro anche fuori dal calcio. Mi ripaga dei sacrifici».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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