Mattia, lo "spiderman" cresciuto nel mito di Tamberi

Ha scelto il lungo invece dell'alto, dove il padre gareggiava con quello di Gimbo

Mattia, lo "spiderman" cresciuto nel mito di Tamberi
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Doveva essere il campione del futuro, quello buono insomma per Los Angeles 2028, ma ha voluto bruciare le tappe, hic et nunc, qui e ora, e a 19 anni si è messo al collo un meraviglioso bronzo nel salto in lungo, quarant'anni dopo quello di Giovanni Evangelisti conquistato proprio nella città californiana. Ovvero la città degli Angeli. Ieri sera Mattia ha messo le ali ai piedi ed è volato nel cielo di Parigi.

Lo chiamano lo spiderman reatino, per la somiglianza con Miles Morales, uno dei personaggi Marvel che assume l'identità dell'uomo ragno. Ieri Mattia ha dato un morso letale ai suoi avversari. Una maturità da campione questo ragazzo di soli 19 anni, lui che qualche settimana fa ha preso il diploma al liceo scientifico privato: perché coniugare allenamenti e scuola ad alto livello non era semplice nella rincorsa verso i sogni di gloria. A seguire baby Mattia come un'ombra è la mamma-allenatrice Khaty Seck, ex sprinter di origine senegalese che ha sposato il saltatore azzurro Marcello Furlani, il quale in pedana duellava con Marco Tamberi, il papà di Gimbo. L'atletica è una questione di famiglia in casa Furlani, dato che si allenano sui campi anche la sorella altista Erika e il fratello lunghista Luca. Il suo idolo sportivo è il portabandiera azzurro, al quale lo lega anche la passione per il basket. «Di Gimbo ammiro la sua tecnica, la sua mentalità vincente, è il più forte di tutti i tempi per la determinazione». Qualità che aveva anche un cestista che è idolo di Mattia: Kobe Bryant: «Lui e Gimbo hanno entrambi quella mentalità, il Black Mamba a me fa impazzire. E poi la mia Rieti è stata anche la città di Kobe, quando suo padre Joe giocava qui». Due anni fa il baby azzurro dovette prendere una decisione sofferta: salto in lungo o in alto. Impensabile imboccare le due strade in un'atletica sempre più specializzata.

«È stata una scelta tecnica ponderata con lo staff, a cominciare da papà». Tra le altre passioni di Mattia ci sono i videogame, che lo rendono un po' nerd, la passione per i supplì, la musica trap che «mi gasa prima delle gare». Che musica ha la felicità?

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