Milanello - Le chiamano semplici coincidenze. È arrivato il primo sponsor dal mercato giapponese (Toyo Tire & Rubber Co., pneumatici, valore 3 milioni di euro fino al 2016, primo risultato della gestione Barbara Berlusconi) e Honda, proprio lui, il samurai appena sbloccato dal sigillo di Marassi, l'icona utilizzata dal club per stregare l'Asia, deve farsi da parte, complice una distorsione alla caviglia. Le chiamano sempre coincidenze. Per rimpiazzare il giapponese concorrono, formalmente, Poli, Robinho e Birsa ma Seedorf, convertito al nuovo e saggio credo dell'equilibrio tattico, è pronto a puntare tutto sullo sloveno dal gol pesante (2 reti, 6 punti a casa) lasciando in panchina Poli (che è centrocampista utile per sfide più complicate) e Robinho sparito dai radar di Milanello, perché penalizzato «da un deficit fisico» iniziale, il giudizio dell'olandese che in pubblico è pronto a tesserne le lodi ma non a promuoverlo titolare riconoscendo in privato la sua scarsa dote nei recuperi e zero vocazione al sacrificio. Non solo, ma Robinho dal piede poco ispirato (a porta spalancata può centrare o il portiere o la traversa) è poco propenso a giocare a destra, il binario preferito è quello mancino dove invece Taarabt è diventato una freccia imprendibile.
Le chiamano anche coincidenze linguistiche. Ecco la spiegazione a sorpresa del nuovo allestimento difensivo del Milan esaltato dalle perfomances di Mexes oltre che dalla fisicità di Rami. «Philippe è diventato il leader del gruppo intero, perciò lo avevo promosso capitano a Napoli. Sono stato criticato per quella scelta, adesso è visibile il mio lavoro. È migliorato moltissimo dal punto di vista fisico, e giocare insieme con Rami e Constant che parlano la stessa lingua, il francese, lo ha sicuramente aiutato», la didascalia dell'olandese che ha trovato la quadra (anche con Bonera a destra) e non intende modificare l'assetto (nonostante la disponibilità completa di Abate). Le chiamano infine coincidenze numeriche ma tutte le statistiche diffuse in proposito hanno evidenziato l'impossibilità, nel passato, di recuperare i 5 punti di distacco dall'Inter nelle ultime sei sfide del campionato. Perciò Seedorf è pronto a ripetere che «è presto per dire che questo è il mio Milan, la prossima stagione sarà impostata in modo completamente diverso», ricordando che da stasera il diktat è uno soltanto: «proviamo a vincerle tutte, a mettere un po' di marmellata sul pane secco, battiamo il ferro finchè caldo», le frasi a sostegno.
Impresa non semplice da realizzare e non solo perché nel calendario sono previsti ostacoli impegnativi come Roma e derby. «Attenti, il Catania non muore mai e noi dobbiamo accelerare» la missione affidata all'ultimo Milan uscito da Marassi con qualche convinzione in più e uno schieramento modificato rispetto alle scelte discutibili di qualche settimana prima.
A guidare l'assedio del Milan al Catania sarà Mario Balotelli, restituito alla piena salute e secondo Seedorf, «migliorato da solo», per esempio nel comportamento con gli arbitri, giudicato addirittura «esemplare». A guidare l'attacco del Milan di domani ci sarà anche El Shaarawy, «pedina fondamentale» secondo Clarence che ha già cominciato a disegnare la squadra che verrà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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