Sbagliare i tempi, spesso, può rivelarsi fatale. Pure nel calciomercato.
Lo dimostra il caso di João Pedro Pereira Silva, meglio conosciuto semplicemente come Joao Silva, a lungo in bilico fra Bari, squadra di appartenenza, e Palermo, società che l'ha richiesto per rafforzare la rosa. All'ultimo la situazione si sblocca, il giocatore e le due società trovano l'accordo ma il tempo è appena scaduto: per 33 secondi soltanto - un'inezia - l'affare salta. Sul banco degli imputati il neo-presidente del Bari Gianluca Paparesta, colpevole di aver depositato in ritardo, per un soffio, la documentazione. A nulla sono valsi i tentativi di far valere i documenti inviati attraverso posta elettronica, ricevuta comunque fuori tempo massimo. Affare saltato o quasi, visto che poi entrambi le società muoveranno ricorso, ottenendo accoglimento da parte della Commissione Federale in base all'assunto che i trasferimenti debbano chiudersi prima delle 23:01, ragion per cui il trasferimento deve essere considerato efficace e così l'allenatore rosanero trova l'attaccante da affiancare ai vari Dybala, Belotti e Makienok.
Qualcosa di simile, ma con un epilogo meno positivo, è successo anche al Parma, che in extremis si era accordata con la Lazio per avere Alvaro Gonzalez, 29enne uruguaiano. Anche i Ducali, però, hanno calcolato male i tempi presentando i documenti relativi al passaggio del centrocampista della nazionale uruguaiana in ritardo. Il risultato il medesimo a quello iniziale dei Rosanero: niente trasferimento e almeno per i prossimi quattro mesi l'Uruguaiano resterà in maglia biancoceleste. Ennesima beffa per il Parma, che nelle ultime ore del mercato ha visto sfumare anche la cessione di Biabiany per il rifiuto di Zaccardo a passare in gialloblù e il mancato arrivo di Floccari per sostituire il partente Amauri.
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