Mercedes, solita pole Vettel, solito inseguimento

F1, Gp Austria. Rossa bene nelle libere, ma in qualifica le frecce hanno un quid in più... Ma questa volta Seb può provarci. Raikkonen disastro: fuori nella Q1

Mercedes, solita pole Vettel, solito inseguimento

Neppure Ken Falco aveva quel manettino, pulsante, bottone, vite, vituzza, levetta quel qualcosa che permette agli über alles di ottenere l'extra power da qualifica che tutte le sante volte consente loro di fare quel passettino avanti nel giro pole e, oplà, non farsi mai raggiungere dalla Ferrari. Ken Falco, nel mitico cartone giapponese, guidava una Hayabusa Special e non una Mercedes e di strani manettini ne aveva parecchi, ma non buoni come questo. Però sembra che sia tutto a norma di regolamento per cui buon per loro che hanno trovato il modo. La distanza tra le due frecce d'argento in prima fila, pole numero 45 di Lewis Hamilton ed ennesima rosicata di Nico Rosberg, e Seb Vettel col terzo tempo non è dunque veritiera. Fa testo quella delle libere che in Austria ha visto svettare il tedesco di rosso vestito. Per farla semplice: Seb starà addosso a Nico che starà addosso a Lewis e standosi tutti addosso magari ci scapperà pure l'impresa del Cavallino. Chissà. Il motore introdotto in Canada, al netto dell'affidabilità (venerdì mattina problemi alla trasmissione, al pomeriggio luci strane sulle spie del cambio, senza dimenticare il blackout in griglia a Montreal sulla SF15T di Vettel) la Rossa oggi se la potrà giocare. Dice: «Pensavo di essere più vicino». E aggiunge: «I loro motori sembrano però in grado di alzare il ritmo in qualifica...». Manettino insomma.

Non se la potrà giocare invece Kimi Raikkonen che ieri non ha scollinato il Q1 per via di non meglio precisate distrazioni. Fatto sta, un «vaffa» via radio coperto da un beep. A cui seguirà spiega in due puntate. La prima: «È stato un sabato di merda...». La seconda: «Il team mi ha detto che avevo tre giri lanciati a disposizione. Ma poi i piani sono cambiati e non ne sono stato informato». Per lui colpa del box. Magari darsi però una svegliata e spingere subito? Fatto sta, posizione numero 14 grazie ai guai tecnici delle due Red Bull e delle due McLaren-Honda che a suon di pezzi cambiati sono state retrocesse all'inferno: meno 10 posti le bibite, meno 25 le anglonipponiche. E vien da ridere. Fernandone ultimamente ama molto meno il suo amato Giappone e vorrebbe tanto avere per le mani la favolosa Hayabusa Special di Ken Falco e invece si ritrova un ibrido sgangherato. Sostituiti a lui e Button motori e componenti varie della power unit. Da qui i meno 25 posti che in una griglia di 20 fanno molto barzelletta. In pratica ultima fila, lui 19° e Jenson 20°.

Per la verità il suo team rischia di perdere una grande occasione per far capire quanto sia assurdo questo sport letteralmente violentato dall'assenza di prove e test per piloti e team, e dalla invece contestuale presenza di troppe norme, regole, lacci e lacciuoli. Fernando si è infatti qualificato quindicesimo in griglia; Button diciassettesimo: 17 più 25 fa 42; 15 più 25 fa 40.

Sarebbe bellissimo vedere oggi le due McLaren-Honda sistemarsi così al via, lontane una vita dalle ultime piazzole della griglia. Giusto per mandare un messaggio a chi governa questo sport allo sbando. Ken Falco lo farebbe.

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