«Il calcio è dei tifosi»: quante volte abbiamo sentito questo ritornello negli ultimi mesi? Tante, fin troppe e, come spesso succede, alla fine si è rivelato il solito specchietto per le allodole. Il problema è che a rimetterci sono sempre e comunque i tifosi. Per i pochi, pochissimi che vanno ancora dietro alle favolette della UEFA, dei membri della Superlega e di tutti i paladini di un calcio più equo, basta dare uno sguardo ai prezzi dei biglietti delle partite di Champions del Milan per ricredersi.
Perché va bene che i rossoneri non giocavano nell'Europa dei grandi da sette anni e quindi tra i tifosi c'è comprensibilmente tanta voglia di vivere nuove notti magiche, però c'è anche malumore. Ad esempio, il biglietto in curva per l'esordio con l'Atletico (poi si vedrà) costa 119, uno sproposito, ancora di più se si paragona ai soli 49 che basteranno ai cugini interisti per assistere alla sfida con il Real dallo stesso posto. E non che salendo di posizione il discorso cambia, anzi: il terzo anello verde e blu costa 69 e chi ci è stato può confermare che sia un prezzo che sfiora la presa in giro. L'ultima volta che il Milan giocò la Champions, il mini-abbonamento in curva costava 70: sono passati diversi anni e arriviamo dalla pandemia, ma la differenza è innegabile e ingiustificata.
Al netto del fatto che la società rossonera abbia in toto rimborsato gli abbonamenti della stagione passata, non abbia messo nessun dipendente in cassa integrazione e abbia pagato tutti gli stipendi, reinvestendo i soldi entrati in cassa, ovviamente è esplosa la rabbia coi tifosi furiosi. La Curva rossonera attacca: «Comprendiamo le esigenze ma i prezzi sono inaccettabili, ponete rimedio», mentre sui social è polemica: «149 per una partita. Raga io vi amo più di quanto amo me stesso, ma siamo alla follia» o «Siete folli, sono abbonato da 20 anni ma a questi prezzi non vedrete né me né nessuno dei miei amici. Che vergogna» sono solo alcuni dei tanti tweet usciti in queste ore, con qualcuno che ha provato a prenderla con un po' di ironia «Ma nel prezzo è compreso anche il rinnovo di Kessie?».
La cosa paradossale è che con 199, ovvero il prezzo del Primo Arancio, il tifoso del Milan potrebbe farsi tre giorni a Liverpool e andare ad Anfield per la sfida con i Reds della prossima settimana (al netto delle normative covid): volo Bergamo-Manchester andata e ritorno 41, treno Manchester-Liverpool andata e ritorno 10, biglietto per la partita 40 (circa) e il resto per l'albergo e spese varie.
A prescindere da questo,
già venduti 3 mila biglietti e si ipotizza il tutto esaurito. L'importante sarebbe che le polemiche servano da lezione e che i tifosi capiscano che, a differenza di quanto si continui a sostenere, il calcio non è più loro.
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