Milan e Atalanta sono usciti allo scoperto. C'è la coppa Italia, quarti di finale, match unico con vista sulla semifinale stasera a San Siro, e non fanno mistero delle rispettive ambizioni. Gasperini, addirittura, lo dichiara in pubblico: «È l'unico obiettivo che possiamo raggiungere». Pioli non parla (e non si capisce il perché, ndr) ma lo testimonia con le scelte di schieramento che prevedono appena 4 cambi, indispensabili, rispetto al viaggio di Empoli, segno di maggiore interesse rispetto al precedente col Cagliari affrontato con un clamoroso ricorso ai ricambi e ai primavera, unica risorsa di questa stagione scandita da infortuni a ripetizione. Le rispettive scelte sono garanzia anche per il pubblico. Gasp non ha ancora digerito il rigorino concesso alla Roma e coglie l'occasione per spedire ai suoi un messaggio non proprio da maestro del fair play. «Non abbiamo ricevuto nemmeno un rigore nel girone d'andata, non ci sono stati episodi clamorosi, non siamo molto abili a fare tuffi dentro l'area ed evidenziare certi episodi che stanno diventando rigori certi; c'è una ricerca spasmodica ad ingannare l'arbitro» la sua... lezione. Stasera può sperimentare l'ultimo arrivato dal mercato, Hein in difesa, per via delle condizioni di Kolasinac uscito dall'Olimpico con qualche ammaccatura, mentre conta di recuperare CDK per la sua prima volta a San Siro contro il Milan.
Gasp ha fatto un eccellente lavoro sul belga: 6 gol e 5 assist in 22 partite tra campionato e coppa sono un bilancio eccellente rispetto al deserto del precedente rossonero. Gli ha cambiato ruolo (gioca punta adesso) ed è forse questo il suo vero mestiere al contrario dell'utilizzo da 3/4ista con Pioli. Anche il Milan riapre le porte a un suo sodale, Matteo Gabbia, già riscaldato nel finale di Empoli e adesso candidato a sostituire Kjaer che non può giocare 3 sfide in una settimana. Con lui ancora una volta c'è Theo Hernandez centrale, utilizzo che sta aprendo un dibattito sul futuro del francese alla Paolo Maldini, come pronosticano taluni con ottimismo eccessivo. Per fortuna l'intervento di Mauro Tassotti riporta tutti alla realtà («vediamolo prima contro i big»). Scontato il ritorno di Jovic al centro dell'attacco come il recupero di Musah già collaudato a Empoli mentre per lo spagnolo Jimenez si tratta del secondo stress test. Che il giovanotto, sbarcato la scorsa estate a Milanello, rappresenti un investimento per il futuro lo dimostra la trattativa già avviata con il Real Madrid per il riscatto (5 milioni).
Moncada continua a preparare il futuro come racconta anche la seconda operazione di calcio-mercato (dopo l'acquisto di Terracciano): l'arrivo di Matjia Popovic, 18 anni appena compiuti, classe 2006 a parametro zero, proveniente dal Partizan Belgrado, ruolo trequartista ma può fare anche l'attaccante. Nessuna accelerazione invece sulla ricerca di un secondo difensore centrale indispensabile nell'attesa del recupero di Kalulu, Thiaw e Tomori, previsto per fine febbraio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.