Con ogni probabilità il Milan dovrà rinuncia a Sime Vrsaljko, difensore del Genoa, a causa della concorrenza: diverse squadre stanno seguendo con interesse il giocatore, e in particolare Juventus e Fiorentina sembrano in vantaggio sui Rossoneri. La dirigenza milanista ha quindi dirottato le sue attenzioni su Criscito, terzino da tempo emigrato in Russia allo Zenit, al quale non dispiacerebbe far ritorno in Italia.
Che non si tratta di semplici voci lo testimoniano i contatti, intensificati nelle ultime settimane, fra il Milan e il procuratore del giocatore D'Amico. La trattativa, tuttavia, non sarà semplice, in primo luogo per il prezzo del cartellino di Criscito, stimato dal club russo sui 12 milioni di euro. C'è poi il suo ingaggio, 3 milioni all'anno, ma in questo caso la strada è in discesa, perché il difensore ha già dato l'ok per spalmare lo stipendio attuale su più stagioni.
Il punto interrogativo, dunque, resta la trattativa con lo Zenit. Il Milan punta molto sul fatto che il giocatore spinga per essere ceduto, e che il club di San Pietroburgo accetti una contropartita tecnica utile ad abbassare la valutazione di Criscito. Qualche mese fa, con Spalletti ancora in panchina, lo Zenit aveva manifestato un forte interesse per Abate, ma attualmente la pista si è raffreddata. L'altro nome spendibile è Cristian Zapata, il cui valore è cresciuto dopo l'ottimo mondiale della Colombia. Potrebbe essere lui la contropartita giusta per arrivare a Criscito.
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