Il Milan torna a Verona e sogna un "fatal" allungo

I rossoneri, reduci dall'inchiesta giudiziaria e dall'Europa League, mirano a blindare il secondo posto

Il Milan torna a Verona e sogna un "fatal" allungo
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Milano - Non mancano i tormenti a questo Milan americano che adesso punta all'accoppiata secondo posto-Europa league. All'inizio fu la questione stadio con il «tira e molla» su San Siro, poi la serie industriale di infortuni così da uscire dalla scena del primo posto, nei giorni scorsi l'indagine della procura di Milano sull'ipotesi della proprietà occulta Elliott respinta da RedBird con una dichiarazione molto forte («idea assolutamente falsa») dettata dallo staff legale del fondo di Gerry Cardinale, inedita per le abitudini italiane, che farebbe intendere insomma a una grande sicurezza; infine il viaggio di oggi a Verona, storicamente città che evoca foschi ricordi, prima della sosta nazionale con l'intento di puntellare il secondo posto appena guadagnato. Dinanzi a questo scenario, invece di deprimersi, il proprietario del club va avanti come un treno sulla pratica stadio a San Donato e dopo aver acquistato l'ultima fetta di territorio per costruire l'impianto è pronto a far partire domani mattina la lettera per l'avvio all'accordo di programma con la regione Lombardia. La Roma è il prossimo rivale europeo di metà aprile ma nel frattempo c'è la possibilità concreta di dedicarsi al campionato allungando la striscia di risultati utili. Prima di partire per Verona, la prima notizia è per Mike Maignan, il portiere francese uscito dopo 20 minuti a Praga per un colpo al ginocchio destro: il provino di ieri ha dato esito positivo con la conferma della sua presenza in campionato.

Ma è solo un dettaglio. In effetti il Verona di oggi è completamente diverso da quello domato, a fatica, il 30 settembre scorso a San Siro, con un gol di Leao nel periodo forse di maggiore difficoltà tradito da Stefano Pioli e dai suoi. La spiegazione è sotto gli occhi di tutti: al mercato di gennaio, il club del presidente Setti - per tamponare le falle di bilancio - ha dovuto cedere una decina di calciatori e ricambiato l'80% dello spogliatoio trovando in Baroni, il tecnico, l'uomo adatto per far diventare il nuovo gruppo una squadra in pochissimo tempo. «Contro il Milan dovremo andare a duemila» è il suo grido di battaglia riferito in particolare a Michael Folorunsho, 26 anni, centrocampista, appena convocato da Spalletti per la Nazionale, salito alla ribalta per quel gol-manifesto contro la Juve. A duemila all'ora non può certo viaggiare il Milan sbarcato venerdì mattina dal viaggio a Praga concluso con un largo punteggio ma comunque al termine di una serata impegnativa.

Di qui gli inevitabili propositi di un ricambio nei ruoli chiave che partono dal quartetto difensivo (Florenzi più Tomori e Thiaw), passando per il centrocampo (Bennacer Reijnders la coppia risparmiata giovedì scorso) e concludendo in attacco dove Jovic può far riposare Giroud.

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