Milan: tris di acquisti per un Milan che torni ad essere tale

Seconda sconfitta per il Milan, ma Galliani crede che con un paio di innesti la squadra possa dire la sua

La dirigenza rossonera, con Galliani in testa, è assolutamente certa che gli innesti di giocatori come Cerci, il "napoletano" Dzemaili e di Criscito, saranno più che sufficienti per fornire a Pippo Inzaghi una rosa di tutto rispetto in vista della stagione ormai alle porte e far così dimenticare il traumatico impatto con il campo, condito da 8 reti subite nelle prime due partite di un certo spessore, quelle giocate in Usa contro gli ellenici dell'Olympiacos e gli inglesi del City.

Se la prima sconfitta era stata addebitata dal tecnico stesso all'assenza di molti titolari e alla stanchezza per il fuso orario non ancora del tutto assimilato, i 5 goal presi dagli inglesi hanno indotto "Superpippo" a fare il classico "mea culpa". Tuttavia in questo caso l'adagio secondo cui il primo responsabile di certe brutte figure è il tecnico non può trovare spazio. Inzaghi è, infatti, colui che non ha colpe per quanto è accaduto in queste prime due uscite. Il motivo? Chiunque mastichi un po'di calcio sapeva e sa perfettamente che non basta qualche arrivo a parametro zero e il riscatto di un giovane per trasformare una squadra. Insomma, gli innesti di Menez davanti e di Alex e Agazzi nel reparto arretrato, uniti al ritorno alla base di Albertazzi, non potevano far ritenere che la squadra fosse diventata molto più forte rispetto ai recenti tempi di Allegri, ora alla Juve, e di Seedorf, subentrato al Livornese e messo alla porta senza tanti complimenti a Giugno. Inoltre, quello che lascia perplessi, insieme ai tempi lunghi e ai problemi nel cedere chi non rientra più nei piani della società, è il fatto che i nomi di caratura medio-alta accostati al Milan sono sempre nomi di giocatori di tipo offensivo. Pare, in altri termini, che la Società non si renda conto dei problemi strutturali che la difesa e la mediana della squadra accusano ormai da molto tempo.

Basti pensare che, dopo l'addio a Robinho, la società spera di riuscire a cedere due tra il colombiano Zapata e gli italiani Abate e Zaccardo, per poter poi provare a portare Cerci alla corte di Inzaghi. Il patron del Toro ha chiesto non meno di 18 milioni di euro e anche se Galliani troverà il modo di ottenere uno sconto sul prezzo, l'arrivo del giocatore significherà che il reparto arretrato non vedrà arrivare nomi di spessore o almeno di elementi che possano dargli consistenza e sicurezza.

Eppure le due scoppole prese in Usa hanno reso palese come la squadra abbia bisogno assolutamente di rinforzi sulle fasce, in quanto il solo De Sciglio appare all'altezza della situazione, e di un centrocampista centrale di personalità: la dirigenza sembra però non cogliere tutti questi segnali, il che fa presagire a molti una stagione nera per il Milan e per il suo giovane e volenteroso condottiero.

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