Milan, un'altra Europa. I "bibitari" austriaci per alzare... l'asticella

Vietato sbagliare col Salisburgo della Red Bull per centrare il traguardo della qualificazione

Milan, un'altra Europa. I "bibitari" austriaci per alzare... l'asticella

Stasera ritorna la Champions league e per il Milan è tempo di alzare l'asticella delle aspettative. Perché questa volta, al contrario di quanto accaduto nella passata edizione (quarto classificato ed eliminazione), la missione, impegnativa, è di passare il turno e sbarcare agli ottavi partendo dall'urna numero uno. Non tanto per motivi economico-finanziari (la classifica degli investimenti fatti per allestire la rosa, in Italia, lo pone al sesto posto con 240 milioni) ma per migliorare, come già in campionato, la performance e rilucidare l'argenteria della casa (7 Champions). Si comincia a Salisburgo, in Austria, già rivale nel passato ai tempi di Fabio Capello, che ha cambiato pelle e dimensione e che è finito sotto le insegne della Red Bull. Da quelle parti è una macchina calcistica quasi perfetta: ha vinto tutte le partite tranne una, pareggiata, e risponde ai comandi del suo giovane e intraprendente allenatore, Matthìas Jaissie, il viso incorniciato da un reticolo di barba, sembra un professore del conservatorio più che un allenatore di calcio ma ha idee moderne a conforto dei risultati collezionati. All'Arena c'è il pienone delle grandi occasioni, 29.520 i biglietti venduti in omaggio sia al Milan che alla Champions.

E qui il compito di Pioli comincia a diventare complicato tanto da indurlo a trascorrere molto tempo, durante la seduta di ieri mattina a Milanello, in colloqui a gruppi di calciatori, senza trascurare quelli rimasti fuori lista e che possono tornare utilissimi a fine settimana nel viaggio a Genova contro la Samp. Da terzo incomodo, tra Milan e Chelsea, il Salisburgo è in pratica lo scontro diretto da domare per il Milan se vuole vivere un girone meno deludente rispetto a quello della stagione precedente. Tra austriaci e croati della Dinamo di Zagabria bisogna ricavare il massimo del punteggio per non correre rischi rispetto all'altra star del girone, il Chelsea. E il Salisburgo è un team che punta molto sul pressing e sulla velocità. Lo dichiara, senza tanti complimenti, lo stesso tecnico con una frase che è una sorta di avviso ai naviganti rossoneri: «Dobbiamo stressarli e sorprenderli col nostro modo di giocare». Più chiaro di così!

Mentre Ulmer, il capitano, è reduce da una seduta molto lunga di filmati visti e rivisti e tutti dedicati a conoscere le caratteristiche di Leao. Pioli ha da limare la solita scelta e cioè i cambi da effettuare in qualche zona del campo per inserire forze fresche rispetto al sabato sera durante il quale il Milan ha chiuso con qualche affanno di troppo. I ruoli indicati sono quelli della tre-quarti tra CDK e Diaz centralmente e Messias-Saelemaekers.

Può darsi che Origi si affacci come alternativa a Giroud in misura molto più consistente rispetto al derby mentre Rebic è rimasto ancora a Milanello, tormentato dal mal di schiena insieme agli altri indisponibili per infortunio (Florenzi, Krunic e Ibra).

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