Il tempo stringe. Lunedì l'iniziativa dell'agenzia governativa di controllo dei conti dei club inserita nel decreto legge arriverà sul tavolo del Consiglio dei Ministri, così il confronto richiesto da Figc, Federbasket e Leghe andrà in scena domani alle 15.30. Il ministro dello Sport Abodi ha convocato tutte le parti in causa, i presidenti Gravina e Petrucci, le componenti della Federcalcio e il numero uno della Lega di A di pallacanestro Gandini. E al tavolo ci sarà anche il presidente del Coni Malagò.
I destinatari del provvedimento hanno intenzione di fare il possibile per fermare - o quantomeno modificare parecchio - quella che ritengono una pericolosa invasione di campo del governo che rischia di scardinare il principio dell'autonomia dello sport. «Criticità formali e sostanziali», le ha definite Gravina. E non si tratta solo di quella dicitura «il parere dell'agenzia è vincolante» perché tale parere lo sarebbe comunque anche senza specifiche visto che nessuno voterebbe contro un'indicazione del Governo (con conseguenti responsabilità civili e penali in caso di controversie). Ciò che si ritiene impraticabile è che sia il Consiglio federale a ratificare le iscrizioni valutate da un'agenzia governativa.
Abodi e l'esecutivo non torneranno certo indietro sulla costituzione di un'autorità, tecnica e indipendente, alla quale delegare i controlli e far rispettare i vari adempimenti dei club professionistici. Il testo del decreto può dunque essere modificato e migliorato, ma non stravolto.
Intanto il presidente della Lega serie B Balata va all'attacco dell'attuale gestione Figc e ha chiesto che «l'incontro al ministero dello sport sia un'occasione per andare verso una riforma del sistema federale che conduca ad una governance più evoluta che rispetti chiari e dichiarati principi di congruità sociale e sportiva».
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