Mondiali sulla pelle, i tatuaggi di Balotelli, De Rossi e gli altri

Da Balotelli a Pinilla, da Lavezzi a De Rossi, i calciatori mondiali si fanno notare anche per i tatuaggi: un'espressione di estro e gusti personali che non può che suscitare, in alcuni casi, scalpore

Mondiali sulla pelle, i tatuaggi di Balotelli, De Rossi e gli altri

Il Mondiale di Mauricio Pinilla e del suo Cile si è chiuso con la sconfitta ai rigori contro i padroni di casa del Brasile: una sconfitta che fa male dopo un match equilibrato in cui il Cile avrebbe potuto ottenere decisamente di più. Su tutti gli episodi è indelebile nella memoria dell'attaccante la traversa colpita al 120esimo minuto: una traversa che ha continuato a tremare, metaforicamente, fino all'ultimo rigore liberatorio per i padroni di casa. Così Pinilla ha deciso di rendere indelebile quella traversa anche sulla propria pelle, con un insolito tatuaggio.

Daniele De Rossi non fa di certo mancare le proprie stranezze in quanto a tatuaggi: un segnale di pericolo, ammonitore per gli avversari, con un tackle violento (una dichiarazione di intenti) e spazio al sentimento con il nome di sua figlia, circondato dai Teletubbies.

Due lati del carattere del giallorosso contrapposti e complementari: duro sul campo, ma tenero tra le mura domestiche. Ezequiel Lavezzi e Mario Balotelli sono accomunati da una tempra ribelle e da un gusto tendente al blasfemo nei propri tatuaggi. L'Argentino ex Napoli (oggi in forza al PSG) ha fatto un accostamento insolito: il volto di Gesù Cristo con una pistola. Un tatuaggio che può far gridare alla blasfemia, ma esprime comunque la personalità del ''Pocho''.

Mario Balotelli, seppure involontariamente, trova sempre motivazioni per far parlare di sé: il suo tatuaggio con la frase:

"Io sono la punizione di Dio.

Se non aveste commesso grandi peccati, Dio non avrebbe mandato uno come me a punirvi"

non mancherà di suscitare polemiche per la sua blasfemia. Ma Balotelli è così ed esprime se stesso, senza mezze misure.

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