Montella e i continui paragoni con l'Inter: i tifosi non hanno affatto gradito

Il Milan ha deciso di esonerare Vincenzo Montella dopo sole 14 giornate. I continui paragoni del campano con l'Inter non sono piaciuti all'ambiente

Montella e i continui paragoni con l'Inter: i tifosi non hanno affatto gradito

Vincenzo Montella è sembrato in palese difficoltà in queste ultime settimane e il Milan questa mattina ha deciso di sollevarlo dall'incarico. Il tecnico rossonero anche ieri al termine del match pareggiato contro il Torino, era parso sereno e convinto delle potenzialità della sua squadra: "Il Milan ha condotto la partita dall’inizio alla fine. Abbiamo concesso solo due occasioni al Torino. Alla squadra non posso rimproverare nulla. È un momento un po’ così, dobbiamo cercare di essere più concreti. La porta smembrava stregata. I ragazzi hanno giocato, dando continuità alle prestazioni. Purtroppo la palla non entrava in rete, la gara è stata sfortunata ma dobbiamo continuare su questa scia. I fischi di San Siro? Tutti si aspettavano una vittoria, anche noi ma così non è stato e ci sono stati i fischi".

Sull'esonero di Montella ha pesato anche il malumore della piazza che non ha gradito alcune scelte dell'ormai ex tecnico campano ma anche e soprattutto i continui paragoni con i cugini dell'Inter che stanno invece volando in classifica. Montella aveva iniziato prima del derby: "Non ci sono 7 punti tra noi e loro, sia per valori mostrati in campo che in prospettiva. Non penso all'Inter, ma dobbiamo pensare al Milan, ai nostri pregi". L'ex Fiorentina e Roma ha poi tirato in ballo diverse volte i nerazzurri e nell'ultimo turno di campionato, perso contro il Napoli aveva snocciolato una statistica che ha scatenato l'ironia sui social dei tifosi del Milan e di altre squadre: "Vi elenco questi numeri: l'Inter ha fatto 11 tocchi nell'area avversaria al San Paolo e hanno pareggiato, noi 13 e abbiamo perso".

Gran parte della responsabilità, naturalmente, è anche dei calciatori che ora con il cambio alla guida tecnica non avranno più alibi: riportare il Milan in alto, nel più breve tempo possibile, ora deve essere la priorità per tutti.

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