Vincenzo Montella sta vivendo uno dei momenti più duri della sua carriera. Dopo gli esoneri subiti dal Milan e dal Siviglia, infatti, il tecnico di Pomigliano d'Arco è ancora senza una squadra ma ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del club rossonero: "Rimpianto per il mio esonero? No. Il mio errore più grave fu assecondare la società nel modo di rivolgersi alla gente: si crearono aspettative enormi. O comunque troppo grandi per una squadra che partiva con undici giocatori nuovi, molti senza una storia da Champions League. Dovevamo tenere un profilo molto più basso. Mi è rimasta la sensazione di un lavoro incompiuto: avremmo potuto crescere insieme e invece non c’è stato il tempo".
Montella ha poi parlato della scelta di dare la fascia di capitano a Bonucci: "Gliel’aveva promessa la società. Io lo chiamai al telefono e gli dissi che si può essere leader anche senza fascia. La società mi costrinse a scegliere un giocatore del nuovo corso, e poteva anche essere giusto. Pensai a Leo e Biglia, che non fu proprio entusiasta dell’idea". L'ex tecnico di Roma, Catania e Fiorentina ha poi riservato una stoccata al suo collega Gattuso: "Non ci siamo mai sentiti. Ho solo voluto dirgli che stava sbagliando a insistere sulla preparazione atletica nelle sue interviste, si stava esagerando su un aspetto che mi tocca profondamente. Lui sta facendo bene ma non è giusto toccare le mie competenze.
Ho cinque-sei anni di esperienza in più di Serie A, penso di avere conoscenze maggiori di chi dice certe cose: dati alla mano sfido chiunque in un confronto pubblico sul tema. Un conto è quanto corri, un altro l’intensità che ci metti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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