Montolivo ci crede: "Italia almeno in semifinale, occhio a Immobile"

La maledizione degli infortuni pre-mondiali l'ha colpito il 31 maggio. Il colpo è stato duro, anche perché della Nazionale di Prandelli Montolivo era uno dei punti di riferimento

Montolivo a terra dopo l'infortunio
Montolivo a terra dopo l'infortunio

Il centrocampista rossonero ha capito subito, pochi istanti dopo lo scontro nell'amichevole con l'Irlanda, che non sarebbe partito con la spedizione italiana:

"Mi è passata davanti la scritta 'game over', il sogno è svanito".

Un "crac" che non ha lasciato spazio ai dubbi, ma solo alla delusione e alla rabbia per un appuntamento preparato per mesi e sfumato in pochi istanti, a due settimane dal debutto. A distanza di dieci giorni da quella brutta sera, è tempo di pronostici e Montolivo non si tira indietro: la sua fiducia nei confronti dell'Italia è alta.

"Arriveremo in semifinale o in finale"- profetizza senza tentennamenti, indicando tre sole squadre attualmente superiori agli Azzurri -"Brasile, Germania e Spagna. Con Olanda e Argentina ce la giochiamo".

Secondo il centrocampista del Milan, molto dipenderà dal difficile esordio di sabato sera con l'Inghilterra, definito un vero e proprio "spartiacque" nel cammino mondiale dell'Italia. Montolivo parla anche dei compagni, concentrandosi in particolare su due attaccanti: Balotelli e Immobile.

"Mario non riesce ad esprimere il suo potenziale con continuità, questa per lui è una grande occasione";

Immobile, invece, potrebbe essere la rivelazione degli Azzurri, "l'uomo su cui scommettere". Grandi Nazionali a parte, Montolivo ne indica una che preferirebbe non incontrare: la Colombia, "pericolosa anche senza Falcao".

La frattura alla tibia è stato un infortunio che gli ha precluso due viaggi: quello di lavoro in Brasile e quello di piacere in Australia, per la luna di miele con la moglie. Il secondo è solo rimandato, e Montolivo spera sia così anche per il primo.

Le prossime settimane saranno dedicate al recupero fisico, per tornare a disposizione del Milan il prima possibile e cominciare il lavoro col neo allenatore Inzaghi, sentito già la sera dell'infortunio:

"Mi ha fatto sapere di essermi vicino".

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