Monza Phileas Fogg fu spedito da Giulio Verne a fare il giro del mondo in 80 giorni. A Giovanni Stroppa ne sono serviti 9 in più per andare dallo zenith al nadir del pianeta Monza e rispetto a quel 29 maggio, giorno della storica conquista della prima serie A, lo stato d'animo del tecnico di Mulazzano non potrebbe essere più all'antitesi. Osannato a Pisa, dopo la vittoria dei playoff, infastidito oggi per quelle voci che hanno messo in discussione la sua panchina dopo le sconfitte con Torino e Napoli. Anche se la società ha prontamente richiamato alla calma, per dare la tranquillità al mister di lavorare, cercare il salto di qualità e prepararsi al meglio alla sfida con l'Udinese, stasera alle 18.30 allo U-Power Stadium.
«Delle voci sulla mia panchina resto sorpreso», ha spiegato ieri l'allenatore del Monza, sorridendo in faccia all'irriconoscenza del calcio. E facendo buon viso a cattivo gioco anche alla sorte, se è vero che i biancorossi oggi dovranno fare a meno di quattro potenziali titolari (Marì, D'Alessandro, Mota e Andrea Ranocchia). Ma anche con il resto del gruppo in ritardo di condizione, soprattutto i nuovi acquisti: «Chi è arrivato, è fuori condizione. Ma non c'è tempo per cercarla, c'è da giocare. Stiamo pagando caro le difficoltà di assemblare la squadra con equilibrio». Con l'Udinese, «lo zero in classifica rischia di essere un fattore di peso, ma ho detto ai ragazzi di cercare prima la prestazione, poi il risultato». Per farlo, chance per Machin e conferma di Di Gregorio tra i pali.
Tra gli ospiti, Sottil predica cautela: «Non ci sono
partite facili, Stroppa sa motivare i suoi. Ma noi stiamo bene e siamo determinati». Beto scalpita, ma potrebbe ancora partire dalla panchina, Success si è allenato a ritmi alti e ipoteca una maglia tra gli undici partenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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