Le difficoltà aumentano in campo. E di conseguenza si riflettono sulla classifica. La Roma non va oltre il 2-2 in casa del Sassuolo e viene così staccata dalla Lazio, che si ritrova ora sola al sesto posto con due punti di vantaggio. La squadra di Mourinho non riesce a creare grattacapi agli avversari, anzi, fatica anche a contenere l'aggressività tattica e atletica degli emiliani: dopo 6 minuti i padroni di casa, privi di Scamacca, Raspadori e Djuricic (quindi tre dei quattro titolari in attacco dei neroverdi), erano riusciti a portarsi in vantaggio con il gol di Traoré, annullato però per un fallo di mano (dubbio).
La difesa della Roma sbanda, Mancini rischia il rosso per un brutto intervento su Matheus Henrique, Smalling fatica a contenere Defrel: giocare con la linea bassa o basarsi sulla forza della propria difesa non è un difetto, nemmeno nel calcio moderno, proiettato più a farli i gol che non a evitare di prenderli. Considerando però le assenze del Sassuolo, la Roma sarebbe probabilmente dovuta essere più aggressiva. Oltre al gol di Abraham (su rigore), i giallorossi hanno però creato poco (occasione sprecata da Felix nei primi minuti di gioco).
Una volta in vantaggio, i romani hanno regalato il pareggio (papera di Rui Patricio su acuto di Traoré) a inizio ripresa, senza poi reagire. Peggio: Traoré segna infatti anche il 2-1 approfittando di un'indecisione di Karsdorp. La squadra di Mourinho è passiva, senza fantasia nonostante la qualità in campo. I giallorossi si affidano troppo alle individualità personali, senza giocare di squadra.
Non un caso che il 2-2 di Cristante, in pieno recupero, arrivi solo su angolo. E così le difficoltà continuano ad aumentare. «Non era il risultato che volevo, ma il pari è meritato. E non dite che non siamo uniti», così Mourinho.
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