Inutile aspettarsi un esito formale dall'incontro di oggi fra Inzaghi e i manager cui il fondo Oaktree ha assegnato il dossier Inter. Niente annunci su un rinnovo di contratto, che potrà essere firmato solo dopo il 5 giugno. Quel giorno si riunirà per la prima volta il nuovo cda nerazzurro, che nascerà dall'assemblea del giorno precedente. Lì i primi veri passi importanti dell'Inter all'americana. Con e per Inzaghi, non ci saranno sorprese. In gioco solo la durata del rapporto col club, come peraltro già sarebbe stato con Zhang: 2026 o 2027, le opzioni non valgono nulla, perché non sono soldi.
Difficile anche credere che oggi Alejandro Cano e Kathy Ralph parlino con Inzaghi di obiettivi, che non siano quello di continuare a competere ad alto livello e possibilmente vincere. Diverso sarà invece quando il tecnico della seconda stella si siederà al tavolo con Marotta e Ausilio per programmare nei dettagli la prossima stagione.
Già da viale della Liberazione escono sussurri senza mittente di Champions League da provare a vincere, come se lo scudetto non fosse più un traguardo sufficientemente ambizioso. La scorsa estate, Marotta fu concreto e chiaro nell'indicare il vero obiettivo del club, poi centrato in modo entusiasmante. Ora, non solo Inzaghi, ma soprattutto un dirigente di grande esperienza come lui, non possono ignorare che il baratro che l'Inter ha scavato in classifica fra sé e la concorrenza è figlio sì dei meriti propri, sommati però alle colpe altrui. La situazione può evolvere rapidamente, ad agosto non si ripartirà da +19 e +23.
In finale nel 2023, quest'anno l'Inter in Champions League è inciampata al primo vero ostacolo incontrato, uno di quelli neppure tanto alti. Per cui, per essere davvero competitiva, la squadra va adeguatamente rafforzata, mentre qui si parla di Pinamonti (quarto attaccante ai tempi di Conte) e si spera che i sauditi accolgano a suon di milioni il 35enne Arnautovic, per fare qualche altra operazione. Se con Zhang non era semplice fare la squadra, con Oaktree sarà ancora più difficile, perché ora l'Inter giocherà anche per lo scudetto del bilancio. Al netto di tutto l'ottimismo sparso in questi giorni, anche con gli annunci a pagamento a mezzo stampa.
Inzaghi
per primo avrà voglia di ripercorrere il cammino europeo della scorsa stagione, ma è importante che non si faccia trascinare in un gioco al rialzo delle ambizioni che può produrre bruschi contraccolpi, soprattutto per lui.
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