Napoli fa la storia in negativo. Rivoluzione Conte senza le coppe

Aurelio De Laurentiis sta per imbarcarsi nella 21ª stagione sulla tolda del Napoli

Napoli fa la storia in negativo. Rivoluzione Conte senza le coppe
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Aurelio De Laurentiis sta per imbarcarsi nella 21ª stagione sulla tolda del Napoli e, dopo aver chiuso quella probabilmente più deludente, soprattutto perché iniziata con lo scudetto sul petto, vuole farsi un regalo da sballo. «I prossimi dieci giorni saranno decisivi», ha ammesso ieri il patron napoletano alludendo all'ingaggio di Antonio Conte, l'uomo che può nuovamente riportare ambizioni da scudetto sotto il Vesuvio. Si sta trattando e certamente l'ex ct non costa poco. Si parla già di almeno un biennale con opzione sulla terza stagione del valore di 7 milioni annui che diventerebbero 10 in caso di scudetto. Ovvero la panchina tricolore più costosa della storia.

D'altra parte a Napoli c'è da ricostruire tutto, visto che in un anno della splendida macchina guidata da Spalletti sono rimaste solo le macerie. L'ultima triste esibizione con il Lecce ha lasciato gli azzurri definitivamente fuori dalle coppe dopo 14 stagioni consecutive, ma proprio questo potrebbe essere il punto di ripartenza ideale per Conte che ha vinto il suo primo scudetto nel 2011-12 con la Juve rimasta senza posto in Europa dopo il 7° posto dell'anno precedente. Non solo, ma lo stesso Conte ha vinto la Premier al suo primo anno al Chelsea in una stagione in cui i Blues, reduci da un disastroso decimo posto, erano senza coppe.

Insomma, l'ideale per riscattare immediatamente una stagione deludente e il Napoli ha fatto veramente di tutto, da questo punto di vista, per mettere in mano del tecnico salentino una tabula rasa. In attesa di capire le mosse di mercato (anche Di Lorenzo sembra in partenza e per il dopo Osimhen si parla di Lukaku, con cui Conte ha vinto lo scudetto all'Inter), il Napoli può consegnare al tecnico la squadra campione d'Italia che ha subito il maggior distacco dal successore nell'intera storia della serie A, attribuendo sempre i 3 punti a vittoria come oggi. Gli azzurri finiti decimi addirittura a 41 punti dall'Inter tricolore sono riusciti a fare peggio persino della Juventus 1961-62, la prima del dopo Boniperti con Korostelev e Parola in panchina, che dopo lo scudetto arrivò 12ª a 38 punti (ricalcolati) dal Milan campione.

In novant'anni di serie A solo tre squadre campioni si erano piazzate dal 10° posto in giù prima del Napoli: il Verona dell'85 (decimo come gli azzurri), il Milan del '97 (11°) e appunto la Juve del '62 (12esima). A Conte l'ardua impresa di risollevarlo.

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