Il Napoli resta in bianco. La Champions può attendere

Azzurri sotto tono e mai pericolosi, si decide a Lisbona. Gravi incidenti in città: un accoltellato e un taxi a fuoco

Il Napoli resta in bianco. La Champions può attendere

Ora che il Napoli non riesce più a vincere in Europa e soprattutto a far rispettare la legge del San Paolo, la conquista degli ottavi di Champions - ancora alla portata degli azzurri - si fa più complicata. I bonus erano finiti già dopo il doppio passaggio a vuoto contro il Besiktas (tra cui il ko al San Paolo) che aveva vanificato l'avvio sprint con due vittorie nei primi 180 minuti e una qualificazione già possibile alla terza tappa. Il mezzo passo falso casalingo con la Dinamo Kiev costringerà la truppa di Sarri almeno a pareggiare fra due settimane in casa del Benfica («ma dovremo essere diversi da quelli visti in questa occasione», ammonisce Hamsik), «triturato» per 70 minuti nella gara di andata a Fuorigrotta il 28 settembre scorso.

Da allora il Napoli ha perso sicurezze e ha accusato diverse giornate no, sia in campionato che in Coppa. Lo testimonia un numero su tutti, ovvero le tre vittorie conquistate nelle ultime 10 gare. Nelle precedenti 18 gare di Champions, poi, una sola volta gli azzurri erano rimasti a secco di gol (il 1° ottobre 2013 a Londra contro l'Arsenal). E in questa stagione lo zero nella casella delle reti segnate era già arrivato nelle trasferte di Genova e Bergamo, ma mai in casa.

Pochi minuti prima del calcio di inizio al San Paolo si era completata la clamorosa rimonta del Besiktas, capace di pareggiare il match con il Benfica che dopo 45 minuti lo vedeva sotto di tre gol. La notizia manda in campo il Napoli con meno mordente e di fatto con il freno a mano tirato. E in effetti la squadra di Sarri non è quella che il tecnico si aspettava: molti passaggi imprecisi, scarso dinamismo dei partenopei che provano a prendere d'infilata gli avversari con veloci verticalizzazioni ma senza guizzi di Mertens e Insigne, poche le azioni pericolose dalle parti di Rudko, ritmo basso che fa il gioco della Dinamo Kiev, arrivata al San Paolo per nulla dimesso. Il Napoli domina sul possesso palla (più sterile che altro), nel numero di calci d'angolo, ma le occasioni da gol arrivano con il contagocce. E nemmeno l'ingresso di Gabbiadini, che prova a dare maggiore fisicità all'attacco partenopeo, cambia le cose. Insomma, prestazione negativa, risultato deludente. Con i fischi finali del pubblico del San Paolo. E dopo i segnali confortanti di Udine, anche il tridente leggero torna a steccare.

Giornata nera anche fuori dal campo: nella tarda serata di martedì due tifosi ucraini sono stati aggrediti da delinquenti comuni. Un supporter 50enne della Dinamo con tanto di sciarpa al collo è stato accoltellato con tre fendenti alla gamba sinistra. Trasportato in ospedale e poi dimesso, è stato ritenuto guaribile in 15 giorni. Un altro tifoso ospite è stato invece ferito da un vetro lanciato da un'auto. Prima del match, tragedia sfiorata fuori dallo stadio: alcuni teppisti hanno lanciato un petardo su un taxi. La vettura si è incendiata e autista e passeggero (sfiorato dal petardo) hanno fatto in tempo a salvarsi, mentre il veicolo veniva avvolto dalle fiamme.

E le forze dell'ordine in assetto antisommossa hanno fatto partire all'esterno della curva A cariche contro i tifosi del Napoli mentre lanciavano bottiglie e pietre. Gli agenti sono riusciti con i lacrimogeni a disperdere gli ultras.

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