Finalmente a Napoli avranno dimenticato le illusioni del sarrismo. Si può vincere e creare bellezza calcistica anche con lo spallettismo. Ovvero seguendo canoni che mettano insieme spettacolo e concretezza. Gli inglesi ci sono rimasti malissimo e i quotidiani hanno fatto a gara nel contare quanti gol ha rischiato di subire il Liverpool: The Guardian dice 5, Indipendent si spinge fino a 7. Accettazione di una disfatta, più che di una resa. Un segnale per il calcio italiano. Questo Napoli rifondato, fors'anche bonificato nello spogliatoio, sopravvissuto agli umori del presidente, è molto europeo: oggi forse la squadra d'Italia a più alto tasso di gioco europeo. Promette un anno divertente se non vincente (sempre). Nel pallone, lo sappiamo, conta vincere. Però bisogna saper vincere, e da tale capacità si scoprirà il peso specifico della squadra. Basterà rispondere ad una domanda: Napoli fatto per togliersi soddisfazioni in coppa, dove tutti giocano più aperto e conta la bravura dei giocatori abbinata all'abilità strategica di un tecnico? Oppure cerca qualche chance scudetto? Fra l'altro è imbattuto come solo Atalanta, Milan e Juve.
La forza del centrocampo, uno dei tre migliori in Italia, abbinata a bontà tecnica e realizzativa delle punte, spinge al credo europeo: quarti di finale, poi si vedrà. La difesa conta sull'attento Kim che il tifo ha già adottato, ricordando forse il primo Koulibaly. Il giocattolo per il divertimento puro ha cognome difficile, Kvaratskhelia, che fantasticando diventa Kvaradona, ed esaltando diventa Che Kvara.
Zielinski «liberato» da Insigne è il profeta. Ecco, forse ci voleva proprio una grande squadra come il Liverpool per dare al Napoli, e magari a Spalletti, quel calcio, anzi calcione, che lo spinga in alto: per orgoglio e convinzione della propria bontà calcistica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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