La Navratilova è al fianco di Jannik: "Wada da azzerare, sistema marcio"

L'ex campionessa Usa paladina di tante battaglie. "Non sarò diplomatica, ma tutto questo puzza..."

La Navratilova è al fianco di Jannik: "Wada da azzerare, sistema marcio"
00:00 00:00

Insofferente alle ingiustizie. Martina Navratilova non è stata solo una straordinaria giocatrice di tennis, capace di vincere 167 tornei tra singolare e doppio e di aggiudicarsi in questa duplice veste 59 Slam (18 in singolare). È anche donna di grandi battaglie, in favore dei diritti per i gay e contro ogni tipo di discriminazione. Colpita da un cancro al seno, la 69enne americana è uscita vincitrice anche da questa lotta così personale, in nome di quella libertà che l'ha vista manifestare da ragazza nata in Cecoslovacchia il proprio dissenso al regime. Ed eccola nuovamente prendere una posizione forte e chiara in difesa di Jannik Sinner e di Iga Swiatek, n.1 Atp e n.2 Wta, nel processo mediatico che già da qualche tempo tiene banco, a precedere l'udienza del 16-17 aprile al TAS di Losanna nel caso arcinoto del giocatore italiano, accusato dalla Wada di essere stato negligente nella sua positività al Clostebol. Navratilova ha tuonato: «Non sarò molto diplomatica sull'argomento e vi dico che tutto questo puzza. L'intero sistema va fatto saltare in aria e bisogna ricominciare da zero. In questo momento la Wada è sotto osservazione per quello che ha fatto con gli atleti cinesi, anzi sarebbe meglio dire quello che non ha fatto. I casi di Sinner e di Swiatek non hanno nulla a che fare con il doping. Invece di provare davvero a trovare chi imbroglia, ci concentriamo su creme da massaggio o su una pillola per dormire, presa per cinque anni e che ora è risultata contaminata».

E ancora: «Ormai il concetto è che gli atleti siano colpevoli finché non dimostrano la loro innocenza. Sinner pensava che il suo caso fosse concluso e ora si trova a fare i conti con un appello. Ma perché? È una cosa che non capisco. Ma credo che su questo caso ci sia da fare chiarezza al più presto». Critiche durissime al sistema antidoping che, secondo la posizione dell'ex fuoriclasse statunitense, non rispetta la propria mission, cioè di colpire chi davvero ha infranto le regole per avvantaggiarsene nelle prestazioni. Una tesi che coincide con i casi menzionati.

Di buono c'è la vittoria di Lucia Bronzetti, a segno a sorpresa nel primo turno degli Australian Open contro la bielorussa Vika Azarenka, due volte vittoriosa in questo Slam in passato.

Un'affermazione per 6-2 7-6 (2), che dà seguito a quanto di buono fatto dalla romagnola in BJK Cup. Bravo e fortunato anche Francesco Passaro: enra in tabellone al posto di Fognini e approfitta del ritiro di Dimitrov nel secondo set per andare al secondo turno: «Un premio che meritavo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica