Non basta una vittoria, sofferta, a cancellare il malumore che regna sovrano. La Roma vince 3-2 in casa con il Genoa dando la sensazione di essere completamente scarica, demotivata, forse frastornata dall'atmosfera che si vive nella capitale. Nella notte fra sabato e domenica, infatti, sono stati esposti per tutta la città (da via Piccolomini fino alla tangenziale) un centinaio di striscioni contro il presidente James Pallotta («Vattene» e «Go Home»), dissenso che la Curva ha ribadito anche restando in silenzio per i primi 10 minuti della partita. Quando hanno cominciato a cantare, i tifosi hanno rivolto diversi cori contro la squadra (Fazio è stato perfino fischiato al gol) e alla società. Gettonatissimi i cori «tifiamo solo la maglia» e «andate a lavorare», intonati anche dopo il vantaggio giallorosso.
In quest'atmosfera la Roma in campo ha faticato a ingranare e specie nel primo tempo sembrava perennemente sull'orlo del precipizio. Al 17', su tiro da fuori di Hiljemark, apparentemente innocuo, Olsen si fa prima scivolare il pallone fra le gambe, risultando anche lento nella rincorsa allo stesso, favorendo l'intervento in scivolata di Piatek di fatto entrato in porta con il pallone. Anche se intimorita la Roma ha subito cercato la reazione, sfiorando il pareggio con Fazio al 25'. Il difensore giallorosso l'1-1 riesce effettivamente a segnarlo al 31', con una girata dopo un batti e ribatti su azione d'angolo. Nemmeno il pareggio sveglia però la Roma, altro segnale particolarmente preoccupante: la squadra è emotivamente piatta, completamente in balia degli episodi. Appena due minuti dopo il pareggio si ritrova nuovamente sotto: su angolo di Sandro, Florenzi non vede il movimento di Hiljemark che batte Olsen da due passi. I fischi della Curva Sud sono sempre più assordanti, la reazione della Roma affidata ai singoli. A una manciata di secondi dal 45' è Kluivert a trovare il pareggio con una bellissima accelerazione sfrutta un elegante velo di Under su lancio di Kolarov (il serbo è stato accusato sui social di aver sputato verso la Sud sullo 0-1). L'olandese, solo contro Radu, resta freddo realizzando il 2-2.
Il secondo tempo si apre subito con un giallo: a Lazovic basta un tiro a giro per battere un incerto Olsen. Il gol, inizialmente, viene assegnato, ma dopo qualche minuto di attesa Di Bello, con l'aiuto del Var, annulla per un precedente fuorigioco di rientro di Piatek. Al 14' la Roma, quasi nell'incredulità dello stadio, passa in vantaggio: bel triangolo Cristante-Kluivert-Cristante, con l'ex Atalanta che si ritrova solo contro Radu che non può fare nulla sulla sua conclusione. Subìto il gol il Genoa perde coraggio e non riesce ad approfittare delle difficoltà della Roma, che gestisce il risultato pur con ritmi bassissimi. Questo il rammarico di Prandelli, che non è riuscito a trasmettere, nemmeno con i cambi la voglia di azzannare l'avversario in difficoltà. Al 39' i giallorossi hanno perfino sfiorato il 4-2, con Cristante che da due passi ha però sparato la palla sul palo.
Nonostante la vittoria la Sud ha fischiato, la panchina di Di Francesco per ora è salva. Oggi il direttore sportivo Monchi partirà per Boston per parlare del tecnico ma anche dei possibili movimenti nel mercato invernale. Perché i problemi della Roma non vengono cancellati certo dalla vittoria di ieri.
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