Nessuno punta su Zlatan? Qui sarebbe ancora un re

Nessuno punta su Zlatan? Qui sarebbe ancora un re

L'ultima comunicazione al mondo l'ha affidata - come spesso gli capita - al suo profilo Instagram. La foto di una sua esultanza, con la maglia del Manchester United, accompagnata da una didascalia in perfetto stile Zlatan Ibrahimovic. «Venni, parlai, conquistai». Tre verbi, declinati al passato remoto, per attribuire la giusta epicità alla sua annata all'Old Trafford. Bruscamente interrottasi lo scorso 20 aprile quando nei quarti di finale di Europa League l'attaccante svedese si è infortunato al crociato del ginocchio destro.

Una precisa diagnosi non è mai stata resa nota, eppure quella sera non solo si concludeva in anticipo la sua avventura con lo United ma probabilmente anche la possibilità di rivederlo in campo nel 2017. Appuntamento per il prossimo anno, se non ci saranno nuove complicazioni. È per questo che José Mourinho, un suo grandissimo estimatore, ha infine deciso (era il 9 giugno) di convenire con la sua dirigenza e non offrirgli quel rinnovo di contratto che fino ad un'istante prima dell'infortunio pareva un pro forma scontato. Meritatissimo, sul campo.

Era stato protagonista di una stagione ben al di sopra di ogni auspicio. Terminato il quadriennio francese con altrettanti titoli nazionali, da svincolato aveva accolto l'invito di Mou per ripristinare il connubio vincente della prima stagione interista del portoghese. In un anno di luci e ombre, sono stati principalmente i gol di Ibra l'unica costante. Nel debutto con la nuova maglia un suo gol ha regalato ai Red Devils la Community Shield. A febbraio è arrivato il trofeo numero 32 della sua strepitosa carriera, la Coppa di Lega decisa da un suo gol in extremis. E se in campionato - nonostante le 17 reti in 28 presenze - lo United è subito rimasto attardato, Mou ha puntato sull'Europa League per rientrare in Champions. Una scommessa vinta anche grazie a Ibra, pur assente nella finale con l'Ajax.

Lo United ha appena ufficializzato l'acquisto del suo nuovo centravanti: liquidato Rooney, destinato a tornare all'Everton, sarà il 24enne belga Lukaku a guidare l'attacco. Per strapparlo all'Everton sono stati sborsati 85 milioni di sterline. Un acquisto che chiude di fatto le porte a Morata, altro obiettivo di mercato di Mou. Ma non ad Ibra. Che mantiene ottimi rapporti col club inglese, tanto che continua ad allenarsi nel centro sportivo di Carrington. Non ieri, però. Ieri è stato avvistato a Torino in compagnia di Mino Raiola e tanto è bastato a scatenare i tifosi bianconeri che, peraltro come quasi ogni estate, continuano a fantasticare il suo ritorno. Stavolta però potrebbe essere diverso: il sogno è economicamente più accessibile e c'è una cosa che unisce Zlatan e la Signora, ossia l'ossessione per una Champions che lui non ha mai vinto e che a lei manca da troppi anni.

A fine maggio - grazie ad un video diffuso via social - lo svedese ha voluto documentare i suoi progressi facendosi immortalare mentre palleggiava. Come a voler sottolineare che non bisognerà attendere così a lungo il suo ritorno. All'indomani dell'infortunio aveva promesso che sarebbe tornato più forte di prima. E chiesto tempo ai Los Angeles Galaxy, l'unico club ad avergli presentato una vera offerta. Ma l'interessato non sembra aver fretta né di accasarsi né di concedere sconti al prossimo datore di lavoro. Allo United aveva chiesto un biennale da dieci milioni.

Una cifra folle, proporzionale alla proverbiale insolenza del personaggio. Ma se il Milan ha speso 38 milioni per il cartellino di Andrè Silva, un'assoluta incognita per la serie A, l'usato sicuro Ibra non è poi così caro.

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