![Niente tornei. Allenamenti ma solo a porte chiuse. E palleggi contro il muro...](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/01/28/1738060716-sinner.jpg?_=1738060716)
Game, set and match nella partita tra Jannik Sinner e la Wada, ma non è stata l'udienza del Tas a decretare la parola fine, bensì un accordo.
Dal 9 febbraio fino alle 23:59 del 4 maggio 2025 varrà la sospensione del n.1 del mondo. Questo si traduce nel non poter disputare il torneo di Doha e i Masters 1000 di Indian Wells, Miami, Monte-Carlo e Madrid a cui l'azzurro avrebbe partecipato. Jannik potrà tornare in campo per gli Internazionali d'Italia, il prossimo 7 maggio, e le motivazioni non mancheranno. Nella nota della Wada viene precisato: «In base all'Articolo 10.14.2 del Codice, il sig. Sinner potrà riprendere ufficialmente l'attività di allenamento dal 13 aprile 2025». Sinner potrà allenarsi, prima della scadenza indicata, solo in strutture private e chiuse al pubblico. Sono esclusi circoli e presenze in esibizioni e nelle vesti di spettatore. Jannik potrà palleggiare contro un muro o con partner privi di tesseramento (ex professionisti), senza coach e preparatori. La struttura, quindi, potrebbe essere un resort con campi da tennis o una villa privata col rettangolo di gioco, munendosi anche di una palestra domestica. Titoli di coda sul caso, ma tante reazioni dal mondo del tennis. Nick Kyrgios, grande accusatore dell'altoatesino, è stato tra i primi a riservare parole al veleno: «Wada doveva imporre un divieto di 1-2 anni. Ovviamente il team di Sinner ha fatto tutto il possibile per andare avanti e accordarsi per un divieto di tre mesi, nessun titolo perso, nessun premio in denaro perso. Colpevole o no? Triste giorno per il tennis. La giustizia nel tennis non esiste. Conosco molti giocatori che stanno provando le stesse cose in questo momento. Rimanete sintonizzati», ha preannunciato l'australiano. Durissime le parole dell'ex giocatore russo Kafelnikov: «Se dovessi scendere in campo, mi rifiutere di giocare contro di lui». Piccato l'intervento del britannico Henman: «Sono convinto che Sinner non lo abbia fatto di proposito ma è un po' troppo conveniente fermarsi tra uno Slam e l'altro». Botta e risposta tra lo svizzero Wawrinka e lo spagnolo Feliciano Lopez: «Non credo più nello sport pulito», ha sentenziato l'elvetico. «Io ci credo Stan. Si è preso la piena responsabilità per errori di altri e di conseguenza i 3 mesi di sospensione. Uno stop più lungo avrebbe reso lo sport più pulito? Non penso», la risposta dell'iberico. E poi la coppia Panatta-Bertolucci. «La scelta più pratica, evita a a Jannik di saltare la stagione intera. Perderà qualche torneo, ma i più importanti, Roma, Roland Garros e Wimbledon potrà giocarli. La Wada ha voluto imporsi per dire noi esistiamo», il pensiero di Adriano.
«La scelta di Jannik Sinner è pragmatica, sofferta, ma è intelligente.
Tornerà più forte di prima», la convinzione di Bertolucci. La Ptpa (associazioni giocatori) parla di «sistema che non è un sistema, ma un club», mentre l'ex allenatore di Schwazer, Sandro Donati, ha affermato: «Sinner ha fatto bene». Sipario.
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