La realtà di Inzaghi. Non riesce a dimenticare Riad e ora il calendario fitto lo preoccupa

Non riesce a dimenticare Riad e ora il calendario fitto lo preoccupa. Ma con la ThuLa...

La realtà di Inzaghi. Non riesce a dimenticare Riad e ora il calendario fitto lo preoccupa
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Ci sono i numeri a confermare che il derby, soprattutto quest'anno, è diverso dalle altre partite. Solo tre i giri a vuoto stagionali dell'Inter: a Leverkusen e nei due confronti con il Milan, nel derby d'andata e a Riad. In tutte e tre le circostanze, gol sconfitta incassato esattamente sul gong di fine partita.

La diagnosi dice di un'Inter in riserva nei minuti decisivi, la prognosi è nei motivi che Inzaghi cita per spiegare che nella finale di Supercoppa era stata l'Inter a buttare via una partita a lungo controllata. Una partita non solo difficile da dimenticare, ma che Inzaghi non vuole proprio scordare: «Sul 2-0, con partita in totale controllo, c'era un fallo netto su Asllani per un calcio di Morata, ma sul prosieguo dell'azione arriva una punizione» per il Milan «che riapre la partita». Episodio difficile da digerire e che infatti Inzaghi non ha smaltito. Anche se, diplomaticamente, glissa sulla scelta arbitrale: «Tutti sbagliano, può capitare. Ma noi dobbiamo reagire meglio».

E mentre valuta se schierare dall'inizio Calhanoglu, tornato in gruppo da venerdì, il tecnico nerazzurro cerca di medicare un altro mal di pancia che arriva dagli incastri che hanno calendarizzato per giovedì 6 il recupero della sfida d'andata con la Fiorentina, 4 giorni prima della gara di ritorno. Record di cui Inzaghi avrebbe fatto a meno, così come dell'impegno di Coppa Italia con la Lazio del 25 febbraio, visto che arriverà dopo Juve (il 16) e Genoa (22) e prima della sfida scudetto con il Napoli e gli ottavi di Champions. «Ci adeguiamo», incassa il tecnico, «ma pensavo che a febbraio la squadra si potesse allenare meglio: così non riesco né a lavorare né a dare il giusto riposo» dopo le 16 partite in due mesi.

Ma per buttare il cuore oltre l'ostacolo, il mister sa anche che il primo posto al pari del Napoli è a portata di mano e si aggrappa neanche a dirlo alla ThuLa, luccicante in Champions: con la tripletta di coppa, Lautaro è salito a 15 gol stagionali in 30 uscite, 14 i gol di Thuram in 29 presenze. Media analoga, ma soprattutto sintonia perfetta, come ha dimostrato il gol dell'1-0 di mercoledì ai monegaschi.

Thuram saltò Riad per infortunio, Calhanoglu disse addio al derby dopo 35': la voglia di riscatto dell'Inter stasera passerà anche da loro, ben sapendo che il Napoli scenderà in campo con la Roma (senza Zalewski, prenderà il posto di Buchanan) a risultato milanese già acquisito. Vantaggio che crea altro fastidio, anche se Inzaghi non tradisce il politically correct e assicura: «Mi concentro solo sulla mia squadra».

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