Adesso ha pagato Paulo Fonseca. A chi toccherà prossimamente? Per rispondere c'è solo da aspettare gli snodi della stagione che si prospetta infernale perché il calendario del Milan e non solo, è di quelli che non concedono nemmeno un giorno di riposo a tecnico nuovo e calciatori. Si giocherà ogni tre giorni fino alla sosta per nazionali di marzo. Nei ritagli Conceiçao dovrà lavorare sulla testa prima che sulle gambe dei rossoneri sperando di risolvere, nel frattempo, anche gli infortuni che sono diventati una pesante zavorra. L'ultima vittima è stato Chukwueze: insulto muscolare. Leao e Pulisic devono ancora smaltire i rispettivi acciacchi, insieme con Loftus-Cheek. Il club punta molto sulla capacità dell'ex attaccante di Inter e Lazio di entrare subito in sintonia con i calciatori. Al Porto è andata esattamente così. Lo definiscono il Conte del Portogallo: forse è un'apertura di credito eccessiva perché al momento non c'è di sicuro la possibilità di scalare la classifica.
L'altro nodo da sciogliere è il mercato. Fonseca, per esempio, sul tema Tomori, è stato lapidario: «Per me è molto utile». Conceiçao, appena arrivato, non può pretendere l'ultima parola sulle mosse di Ibra e Moncada. Poi c'è un altro vuoto da colmare: dopo l'uscita di Massara, il club non si è ancora dotato di un ds di provata esperienza. Il riferimento sul mercato in queste ore è la figura ingombrante di Jorge Mendes, portoghese, procuratore di Fonseca e di Conceiçao. Dopo il divorzio da Maldini è stata questa la differenza scavata rispetto alla concorrenza (Inter e Juve in particolare).
Infine l'eventuale perdita a fine stagione della posizione Champions, per un club come il Milan attento ai conti, può produrre effetti viziosi sul bilancio. E a quel punto toccherà a Gerry Cardinale assumersi la responsabilità complessiva di altre decisioni.
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