Roma - Otto come gli anni che la Lazio manca dal maggiore palcoscenico europeo. Duemila come i tifosi che saranno stasera alla BayArena per spingere la squadra all'impresa. Più di trenta i milioni che potrebbero finire nelle casse biancocelesti in caso di lieto fine. Nel calcio però le cifre non bastano, serve la prestazione in campo. La storia dice che nei playoff continentali la Lazio non ha mai tradito: tre volte su tre ha ottenuto il pass per i gironi, ma certo gli avversari non erano così quotati come il Bayer Leverkusen, ultimo ostacolo alla fase a gironi, e la competizione era l'Uefa Europa League.
In casa laziale si respira grande ottimismo anche se i bookmaker quotano parecchio il passaggio del turno dei romani. Nell'unico precedente a Leverkusen (era il 1999, la squadra era quella che otto mesi dopo arrivò allo scudetto) i biancocelesti ottennero un 1-1. Risultato che stasera basterebbe per raggiungere Juventus e Roma nella fase a gironi. E magari allargare la rosa con un attaccante di livello (Matri?).
Si riparte da quel gol di Keita, prezioso tesoretto dell'andata che di fatto ha scritto il possibile atteggiamento tattico della squadra di Pioli. Persi tre pezzi da novanta per strada (Marchetti, assente anche all'andata, poi Biglia e Klose, fuori dalle scene se tutto andrà bene almeno per un mese), il tecnico farà di necessità virtù. Spazio quindi al modulo con la difesa a tre già vista a Napoli nell'ultima partita del campionato scorso, sfida che ha portato la Lazio a giocarsi l'accesso alla Champions tramite i playoff. Un assetto che consente in fase di copertura di agire con una linea a 5 grazie all'arretramento degli esterni (Basta e Lulic probabilmente) sulla stessa linea dei centrali.
«A questa partita lavoriamo da un anno tra mille sacrifici - dice il tecnico Pioli -. Ci abbiamo sempre creduto e sarà così anche durante la partita. Dimentichiamo l'1-0 dell'andata, c'è un secondo tempo da giocare». Il Leverkusen ha vinto quattro delle ultime cinque partite europee in casa, la Lazio invece è imbattuta in Europa da quattro gare e ha perso solo una delle ultime 11 partite fuori casa in competizioni Uefa.
Stasera a vestire la fascia da capitano sarà Candreva, dopo che in estate Pioli aveva scelto l'argentino Biglia come successore di Stefano Mauri, lasciando l'amaro in bocca al centrocampista, seguito molto nel corso del mercato da Chelsea e Atletico Madrid. Per sciogliere le «aspirine» servirà la sua effervescenza, d'altronde - visti gli assenti - è lui l'uomo di maggiore esperienza che la Lazio avrà in campo a Leverkusen. Già nella partita di andata si era caricato la squadra sulle spalle, quando i tedeschi spingevano e i biancocelesti facevano fatica a uscire dal guscio, dimostrando di essere un vero leader di una Lazio giovane che sta maturando. Toccherà a lui e al talentino Felipe Anderson innescare il Keita che può far male come accaduto otto giorni fa all'Olimpico. «La fascia di capitano è un capitolo chiuso.
Per me parla il campo, le sensazioni per la partita sono importanti - così Candreva, il cui unico gol in Europa lo ha segnato proprio a una squadra tedesca, il Borussia Moenchengladbach, nel febbraio 2013 -. Ho la voglia di giocare una competizione importante, perchè non l'ho mai fatta e credo che la squadra se la meriti». E ci sono più di trenta milioni di motivi affinchè il desiderio si realizzi...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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