Tutta l'Italia contro un italiano. Tutta la nostra pattuglia di Champions parte con l'illusione di poter competere con Carletto Ancelotti e il suo Real Madrid tornato galactico come nei mitici anni Cinquanta e come si è riscoperto negli anni Dieci del Duemila. Si riparte oggi con il sorteggio, con le altre big a caccia di rivincita (dal Liverpool al Chelsea, dal Bayern all'enigmatico Barcellona) e con i soliti Paris St.Germain e Manchester City all'eterno inseguimento del loro primo trionfo che nemmeno i petrodollari di emiri e sceicchi gli hanno permesso di avvicinare. Figuriamoci con che prospettive può schierarsi al via la povera Italia, ormai da dodici anni relegata alla periferia dell'Europa che conta, dal trionfo dell'Inter 2010. Da allora solo amarezze e delusioni, anche per la Juve due volte finalista che nemmeno con Cristiano Ronaldo è riuscita a sfatare il tabù. Difficile adesso chiedere l'impresa a Vlahovic e compagni, tenendo presente le difficoltà con cui si stanno muovendo anche in campionato. Il Milan dopo la riapparizione fugace dell'anno scorso torna testa di serie dopo 10 anni, ma è difficile pensare che l'obbiettivo vada oltre il passaggio agli ottavi. Torna anche il Napoli dopo tre stagioni e il suo presidente ha già fatto sapere che questa coppa non va bene, proponendo le sue ricette per salvare l'Eurocalcio. L'Inter, tornata agli ottavi finalmente lo scorso anno, adesso avrà un compito più complicato per la partenza in terza fascia assieme ai partenopei, mentre la Juve sarà in seconda.
Tutti tifano per le tedesche, perché tra le teste di serie la più morbida da pescare è l'Eintracht e in seconda fascia il minore dei mali potrebbe essere il
Lipsia. Ma Inzaghi e Spalletti rischiano gironi di ferro in una Champions compressa come i campionati. Si parte già il 6 settembre per chiudere la prima fase il 2 novembre. Poi anche la coppa dei sogni s'inchina al Mondiale.
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